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Paradossi alla messinese: la morte del cavallo Oliver

Accade a Messina, che un cavallo sia costretto a trasportare un carro colmo di croceristi, arrancando sotto il sole cocente dell'agosto messinese. Il povero "Oliver", questo il nome del quadrupede coinvolto, non ce l'ha fatta ed è morto dopo qualche ora d'agonia.

A nulla è servito l'intervento repentino e sempre coraggioso dei volontari Enpa e dell'Asp di Messina: Oliver si è spento presso la facoltà universitaria di Veterinaria; secondo quanto riportato sulla Gazzetta del Sud. 

In una città come Messina, dove giustamente vengono perseguite le corse clandestine, anche a causa degli abusi che talvolta subiscono gli equini, poi si consente (per il divertimento dei turisti) che un cavallo sia sottoposto ad un'infernale "Via Crucis" verso la morte.

Si rischia di giungere al paradosso: se è giusto sottoporre un animale ad un simile calvario per gioia dei croceristi, come potremo poi condannare severamente le corse clandestine di cavalli? La coerenza è d'obbligo altrimenti si rischia di parlar bene e razzolare malissimo.

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