Islam: la rabbia e le responsabilità Usa
La rabbia dell’Islam è esplosa: dalla Tunisia all’Indonesia, tutte le popolazioni islamiche hanno espresso la loro indignazione contro il film blasfemo su Maometto. Ma il lungometraggio che ridicolizzava il Profeta è solo la punta dell’iceberg; come un pretesto per liberare quell’odio celato (ma non troppo) nei confronti degli Usa, di Israele e dell’Occidente in genere. Per una volta l’Islam sembra essersi compattato, riconoscendo negli Stati Uniti d’America il nemico comune. Ora bisogna valutare se questa rabbia è motivata, oppure si tratta di semplice “ingratitudine” come affermano alcuni lustri editorialisti italiani.
L’Occidente sembra essersi destato da un sogno illusorio: credere di poter controllare tutti i Paesi arabi, intervenendo militarmente di volta in volta per sedare malumori e intolleranze varie. Eppure sono proprio gli Stati occidentali ad armare questi Paesi, sono sempre loro a destabilizzare il regime che in quel preciso momento non rispetta le regole Usa del gioco. Tuttavia la questione adesso sembra essere più complessa del solito, molti fronti da gestire, molte popolazioni da riportare al silenzio e alla succube rassegnazione, di essere semplici satelliti del sistema mondiale a stelle e strisce. Forse è troppo, anche per la nazione più potente del mondo: un miliardo e mezzo di fedeli (tanti sono gli islamici nel mondo) non sono poi così gestibili.
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L'Iran vorrebbe annientare Israele ed "é Israele a fare il lavoro sporco"? L'Iran "non vuole cedere allo strapotere americano" Gli Americani hanno uno "scarso livello di rispetto ... nei confronti di quel miliardo e mezzo di credenti". Dimentichi che nel nome di Maometto è stata compiuta la più orrenda strage che gli americani abbiano mai subìto. C'è fede e ... malafede
RispondiEliminaFacendo un rapporto tra stragi, 11/9 e consegunze sull'Afghanista, in termini di vite umane sarà circa 1:10000.
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