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Messina, sparatoria al Cep: 42enne arrestato per tentato omicidio



Eseguita custodia cautelare per l’autore del tentato omicidio ai danni di una coppia di cugini nel gennaio del 2016 a Messina

Questa mattina, in Messina, presso locale Casa Circondariale, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 4485/15 RGNR e n. 5406/18 RG.GIP, datata 01.04.2019, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina.

Su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di  Tommaso Ferro, 42enne messinese, in atto detenuto per altra causa, ritenuto responsabile dei reati di concorso in tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

Il provvedimento scaturisce dagli ulteriori approfondimenti investigativi svolti successivamente all’esecuzione da parte del Nucleo Investigativo dell’Arma di 8 misure cautelari nell’ambito dell’operazione denominata “Polena”, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di una consorteria mafiosa, attiva nella zona sud del capoluogo peloritano e riconducibile al detenuto Giacomo Spartà, egemone nel racket dell’usura e delle estorsioni in danno di commercianti.

La citata attività investigativa ha, tra l’altro, consentito di fare piena luce sul movente – riconducibile a dissidi familiari – e di identificare gli autori del tentato omicidio commesso a Messina l’11.01.2016 ai danni dei cugini Gabriele e Francesco Ferrara, rispettivamente figlio e nipote del già collaboratore di giustizia Sebastiano Ferrara e sui quali, all’epoca, aveva proceduto personale della Squadra Mobile della Questura di Messina.

Nella circostanza, il citato Ferro – unitamente al fratellastro, Raimondo Messina, già tratto in arresto nel corso della menzionata operazione e attualmente detenuto presso la casa circondariale di Milano Opera – aveva ideato e condotto l’azione di fuoco esplodendo 6 colpi di pistola cal. 7,65, all’indirizzo delle due vittime designate mentre queste si trovavano a bordo della loro autovettura nel popoloso rione CEP, attingendoli in varie parti del corpo, per poi allontanarsi precipitosamente a bordo di un motociclo.

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