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Elezioni 2018 : Cosa dobbiamo sapere?

Il 4 marzo i cittadini italiani sono chiamati al voto. Si terranno le elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Scheda rosa per la Camera, gialla per il Senato. 

Possono votare alla Camera dei Deputati tutti i cittadini italiani, uomini e donne, maggiorenni. Per il Senato, invece, è necessario aver compiuto il venticinquesimo anno di età. Si vota in un solo giorno, dalle ore 7 alle ore 23. L'articolo 48 della Costituzione Italiana sancisce che il voto è personale, uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico. 

Si ricorda ai cittadini di portare con sé la tessera elettorale, la carta d’identità e di consegnare il proprio cellulare all’ingresso del seggio. Segnare con una (X) il simbolo della lista che si vuole votare, in base alla preferenza valutata migliore per il futuro del nostro Paese. Segni, disegni, scritte fuori dalle aree indicate, oppure l’applicazione della (X) a più simboli renderà la scheda nulla.

1 commento:

  1. Commento a: Elezioni 2018 : Cosa dobbiamo sapere?
    Lucia Cava febbraio 26, 2018 Camera dei deputati , Costituzione , elezioni politiche , Politica , Senato , Voto
    Che aggiungere?
    Qualche domanda che continuo a farmi, certo di non esser solo: Come possiamo andare incontro alla volontà espressa dalla politica di voler governare? La risposta è semplice perché sta nelle regole costituzionali: "far ottenere ad una di esse (parti politiche) il 51% dei seggi". Tanto elementare quanto difficoltoso il raggiungimento del 51%! Perché?
    Da quando si sbandierò di mettere in soffitta le ideologie abbiamo avuto tra gli effetti anche i tanti, ammessi, cambi di casacca. Per ciò, la nostra espressione di voto si è ridotta alla scelta di una persona anziché di un'idea. Sostanzialmente ci si è chiesto di aver fiducia in un futuribile, situazionista, operato individuale, indipendente da un progetto di società idealmente posto come obiettivo.
    In assenza di un progetto quindi si "governerà" alla luce delle emergenze, ossia giorno per giorno, il che è amministrare un patrimonio economico con voci di spesa a cui trovare le coperture economiche, facendo i funamboli, non governare!
    Sarà questo il motivo per cui assistiamo ad una campagna elettorale delle “promesse” piuttosto che ad un ragionamento su come si intende stabilizzare il lavoro che è volano dell'economia?
    Se le famiglie hanno risorse spenderanno e bisognerà produrre di più per soddisfare i desideri di tanti ed allora servirà che altri lavorino per produrre. Troppo elementare e di buon senso?
    Ciascuno di noi sa a chi affidarsi: a coloro che hanno "governato" nelle ultime legislature se si ritiene soddisfatto e desidera che portino a termine l'obiettivo che ormai si è palesato ed è perseguito con determinazione, anche se non sempre corrisponde alle nostre necessità sociali, oppure a chi è contrario a questo potenziale esito e si propone di lavorare per l’obiettivo inverso.
    Molto necessiterebbe riflettere poi, sul come mai non si chieda all'Europa di condividere l'integrazione sociale dei migranti, aiutando una loro distribuzione che fughi la percezione di invasione culturale, anziché integrazione. Possibile siano queste le risorse ed i posti di lavoro che riusciamo a contrattare, da pari, con le altre Nazioni europee? Servirà un’Europa più politica, dei Popoli, anziché, ed anche malamente, solo economica? È il progetto europeo ad una sola velocità? Cosa comporta la plurima velocità, nei fatti? Per noi, anche le scelte di delocalizzazione interna all’Europa della produzione, con nostro grave danno!
    Questi sono solo alcuni spunti di riflessione che accompagno con un accorato invito: qualunque sarà il vostro voto, datelo perché é non astenendoci dal diritto-dovere di voto esercitiamo la nostra democratica, ancorché limitata, espressione di consenso ad una parte in cui meglio ci riconosciamo, anche se parzialmente.
    Non votare, non esercitare questo diritto-dovere, corrisponderebbe nei fatti a perdere tale diritto, aprire la strada a passati i cui nefasti esiti non vanno mai dimenticati. Come italiani dobbiamo apprendere a partecipare ed anche a sbagliare, piuttosto che sbagliare sicuramente, per paura di sbagliare. Necessita confermare con grande forza di volontà i diritti sanciti dalla nostra bella Costituzione, come il Suffragio Universale che diede luogo alla nascita della Repubblica italiana, ricordando che questi diritti sono stati anche frutto di sacrifici e conquiste di civiltà oltre ad essere preciso dovere dei cittadini.
    Scelta di Partecipazione in questo appello alla passione Politica.
    Claudio Marchese

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