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Messina: tutti al mare arriva l'estate, ma è allarme meduse pericolose anche nello Stretto

Le meduse sembrano riprodursi in modo esponenziale nel Mediterraneo. Tuttavia oltre alle classiche meduse nostrane, stanno aumentando le specie aliene e potenzialmente molto pericolose nei nostri mari.

Anche nello Stretto di Messina è stata segnalata la presenza di un genere di medusa estremamente pericolosa per la salute dell'uomo. Trattasi della specie denominata "Rhopilema nomadica" ovvero Medusa nomade; molto simile esteticamente all'innocuo Polmone di mare.

A lanciare l'allarme nazionale è la dottoressa Angela Santucci, biologa marina presso l'Istituto di Scienze Marine del Cnr di Lesina (Foggia): "Negli ultimi 10 anni gli avvistamenti di questi organismi gelatinosi lungo le coste sono aumentati addirittura di dieci volte". 

"Il nostro mare è la casa di numerose specie di meduse, sia native che aliene" spiega la biologa osservando che "ormai ogni estate siamo a rischio a causa dell'innalzamento delle temperature globali, dei massivi traffici marittimi attraverso i canali che ci collegano con gli oceani, soprattutto quello di Suez, del depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse".

Sono soprattutto le specie "invasive", come quelle arrivate dai Tropici, ad essere addirittura letali. E' il caso della "velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e recentemente anche a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) - spiega Santucci - che nei suoi lunghi tentacoli ha tossine che possono causare fortissimi dolori e anche l'arresto cardiaco nell'uomo. Un'altra medusa aliena pericolosissima è la Medusa nomade (Rhopilema nomadica), avvistata nel Canale di Sicilia, nello Stretto di Messina e lungo le coste della Sardegna, simile al nostro comune e innocuo Polmone di mare (Rhizostoma pulmo), ma con le braccia filamentose e priva del caratteristico bordino viola sull'ombrella"

L'esplosione di meduse provoca soprattutto un'alterazione degli equilibri biologici nell'ecosistema marino perché si attiva una "competizione alimentare con larve e avannotti di pesci" ma anche una "invasione delle praterie sottomarine" osserva la biologa aggiungendo che fra i danni c'è anche quello alla pesca perché i plancton gelatinosi "ostruiscono le reti dei pescatori causando la morte dei pesci in quanto mangiano le loro uova ed embrioni".

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