Messina, morte di un motociclista nel 2010 per buca sull'asfalto: condannato il Comune al risarcimento
Un milione e 600mila euro di risarcimento.
Questa la cifra che il Comune di Messina dovrà versare ai familiari del motociclista. Fabio Bonaccorso, ristoratore, morto il 10 aprile del 2010 in un incidente stradale autonomo e causato da un tombino "sprofondato" nell'asfalto e un avvallamento.
La sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Messina, prima sezione civile, Gaetano Cundari, rileva "un chiaro rapporto di causa-effetto tra l'evento tragico e le condizioni della strada".
Secondo la ricostruzione dei legali della vittima, Fabio Bonaccorso, mentre passava con la sua Honda Cbr lungo il viale Regina Elena, vicino al rione Ogliastri, perse il controllo della moto a causa delle condizioni del manto stradale, schiantandosi poi contro un'auto in sosta e un cassonetto dei rifiuti.
Nella sentenza si sottolinea che "la testimonianza espletata e il verbale della Polizia municipale acquisito al fascicolo di causa, non lasciano adito a dubbi in ordine all'accertamento della dinamica del sinistro".
Nel processo penale, nel 2012, due dirigenti del Comune sono stati assolti dall'accusa di omicidio colposo dal Gup Giovanni De Marco.
Il legale della famiglia Bonaccorso, l'avvocato Antonio Roberti, evidenzia che "il problema reale di questa tragica vicenda è che in considerazione dell'attuale situazione economica del Comune di Messina, appare assai improbabile che si riesca a ottenere, a breve e integralmente, il risarcimento stabilito dal Tribunale all'esito di un giudizio durato oltre otto anni".
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