Messina, Galleria Arte Cavour: “Colore e forma” per Montaperto
«Esistono due modi per non apprezzare l'Arte. Il primo consiste nel non apprezzarla. Il secondo nell’apprezzarla con razionalità.» (Oscar Wilde)
Questa
frase risulta più chiara dopo il breve dialogo con Montaperto, autore della
Personale “Colore e forma”, aperta al pubblico nei locali della Galleria Arte
Cavour a Messina fino al prossimo venerdì 8 febbraio.
Montaperto,
artista messinese poliedrico, che illustra, dipinge e scolpisce quello che
pensa, quello che cattura lo sguardo dell’anima, quello che è stato e potrebbe
di nuovo essere, ha presentato le sue creazioni, dicendo: «con le mie opere si
può semplicemente dire “mi piace” o “non mi piace”, non è necessario dire “non
l’ho capita”.
Colore
e forma assegnano la materia alle opere, i sentimenti - che nel pensiero
trovano l’interprete e nelle mani cercano lo strumento – consegnano l’anima
alle opere, che non vanno guardate con l’occhio razionale, ma comprese con l’occhio
emozionale.
Lo
spettatore potrà dire “mi piace” o “non mi piace” dinanzi alle opere di
Montaperto, che mancano di significati reconditi, ma rappresentano la visione
dell’artista rispetto alla realtà d’intorno.
«Prediligo
la figura umana nelle mie opere» - riferisce Montaperto.
Una
figura amplificata dall’assenza, che rimane l’allegoria evocativa di una
presenza resiliente nel ricordo o nell’attesa di chiunque possa tornare o
arrivare sull’altalena penzolante da un albero avvolto da un tramonto.
Una
figura che s’impone allo sguardo anche se minuscola che, seppure sia collocata
al di sopra di un’imponente colonna ionica, rimane dominante dall’alto, quasi
volendo significare che l’intelligenza umana non possa essere asservita alla realtà
oggettiva; bensì rispettosa della natura raccontata da un albero maestoso,
quasi proteggesse con la propria ombra un uomo con l’amico Fido.
Le
opere di Montaperto suggeriscono la leggerezza della neve, dipinta come bianca
tavolozza ricoprente un bosco disadorno, nel contempo vivacizzato dai giubbini
azzurri di un ragazzino replicato.
Delineata
nel nudo e nei volti dipinti o scolpiti, è la bellezza femminile che interrompe
la pittura paesaggistica ed apre lo spazio all’immagine di donna tratteggiata
in bianco, e modellata anche con resina, di contro al capo di un pugile russo, accigliato
dai muscoli accentuati.
Se
Montaperto esprime le proprie emozioni con semplicità, allora la sua arte
trasale con la sofficità della nuvola che lo stesso artista lascia all’immaginazione
dello spettatore.
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