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Catania, nuove vie per la condivisione pubblica dei progetti e la loro segnalazione





Il nuovo waterfront per Catania non è una semplice linea di demarcazione, bensì un landmark, una rete di luoghi, di funzioni, di innesti e ricuciture tra la costa e la città, tra il porto e le attività urbane. Un organismo complesso che si prolunga anche nell’entroterra, una cerniera tra terra ed acqua, possibile attraverso il prolungamento degli assi viari del tessuto urbano esistente e l’allineamento con gli isolati, la creazione di un’ampia zona pedonale grazie all’interramento della viabilità stradale e quella ferroviaria, che cede la sua vecchia sede sugli archi della Marina ad un sostenibile e panoramico sistema di Mini-Metro.

Il nuovo fronte urbano è una mixité funzionale che si integra con il tessuto urbano esistente, trasformando ciò che ad oggi produceva “cesura” in elementi di “continuità” del paesaggio urbano. La grande cinta ferrata, infatti, da ostacolo e limite al rapporto fra città e mare, diventa una Greenbelt, una fascia verde rigeneratrice di un rinnovato sodalizio con il paesaggio: un doppio livello di viabilità si diparte rispettivamente al di sotto e al di sopra della cintura verde, l’uno si radica al suolo di lava, l’altro s’innalza verso il cielo e verso la città, in omaggio al profilo emergente dell’Etna, e ricercando una nuova sintesi fra esistente e nuovo, fra porto e vulcano, fra Natura e Architettura.

Il nuovo waterfront è costituito dai Flying Places: un suolo di lava “modellato”, che senza intenti “distruttivi”, vuole riplasmare parte della città, intervenendo sui complessi caratteri economico-sociali che la contraddistinguono, restituendo l’identità perduta del luogo. Una Grid-Shell, contenitore non solo di funzioni, ma nuovo centro propulsore della città di Catania. Il mantenimento dell’edificio storico della Vecchia Dogana, che viene quasi integralmente mantenuto, aprendo la corte di levante verso la città, vuole rinsaldare il forte legame fra tradizione e innovazione.

Così Flying Places è quel Fil Rouge che si propone di ricucire il rapporto fra il waterfront e il tessuto urbano storico limitrofo.
Flying Places, quindi, come ideale volo architettonico capace di unire la colonna di fuoco vulcanica alla distesa d’acqua, lungo il percorso delle sciare: rimando non solo all’allusione della forma, ma alle “tracce” di questa nel tempo e nello spazio dell’immaginario urbano.

Questa è invece la procedura per sostenere il progetto:
La procedura non è immediata e per molti non è andata a buon fine (consiglio di farla da pc):
2 – in basso fare il login (tasto arancione) e accedere con Facebook
3 – una volta effettuato l’accesso, completare la registrazione ad Archistart

4 – tornare indietro (freccia in alto a sx), riaprire il link e mettere Like al progetto (sempre tasto arancione alla fine della schermata in basso)

NB: il problema principale riscontrato è la mancata registrazione al sito (dovete compilare tutti i campi obbligatori richiesti dalla registrazione).
NB: il problema principale riscontrato è la mancata registrazione al sito (dovete compilare tutti i campi obbligatori richiesti dalla registrazione).

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