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Scalcinati ma italiani, quindi geniali, in: Hotel Gagarin



Può accadere solo in Italia che si prenda un finanziamento europeo per fare un film in uno "sperduto" stato ai margini della grande Russia.

Può accadere di avere solo una storia scritta da un professore, avente per tema la ricerca delle sue origini.

Null'altro se non un gruppo di improbabili, tra protagonista, tolta dalla strada ed altrettanto gli operatori tecnici, che partono inconsci dell'inganno, guidati da una organizzatrice bravissima a far credere tutto vero.

I reclutati, tutti con buoni motivi per allontanarsi dall'Italia, giungono al fantomatico Hotel Gagarin in Armenia e poco dopo scoppia una guerra che li tratterrà nello sperduto Hotel. Una guerra che non si vede, ma l'esercito li protegge, tenendoli li.

E' la classica e prolifica tecnica dell'isolamento e della sospensione della vita consueta che accende la scintilla. Si potrebbe rimanere a non far niente, tanto nell'Hotel, aperto solo per loro, si è accuditi per tutte le necessità primarie. E' un tempo che ci regala la scoperta delle interiorità di ciascun membro del gruppetto, l'occasione per aprirsi.

Il collante non tarda a giungere e con esso il dar senso alla loro presenza li, impossibilitati ad andar via, ma anche a dar seguito al progetto primo, causa del loro esser li.

Il primo a farsi avanti è un anziano, del vicino villaggio: viene a chiedere gli si possa esaudire un desiderio: impersonare l'astronauta a cui è dedicato l'Hotel. S'è saputo che una troupe di italiani è li per girare un film e si spera che possano esaudire loro desideri differentemente non realizzabili che di fondo hanno il voler essere parte del mondo come descritto dalle notizie che giungono dall'occidente.

Giunge l'intero villaggio: ognuno ha il suo sogno e per smistare questi desideri viene chiesto a ciascuno di scrivere in cinque righe e dieci minuti, il proprio sogno. Raccolti i desideri, si passa alla fase operativa delle riprese, ci si ingegna a far tutto dentro il teatro interno all'Hotel e scenografie scarne con mezzi di fortuna si allestiscono: spesso sono piccole scenografie in cui i sognati-attori risulteranno giganteschi nelle riprese.

Ciò che più coinvolge è proprio il miracolo che scatta con l'empatia per gli altri: si è li inseguendo un proprio sogno e scoprendo la propria più vera identità, per cui si è disposti a realizzare i sogni altrui.
Anche coppie si formano e ci sarà chi partirà e chi rimarrà.

Un crescendo di sentimenti pervade la storia e soprattutto un senso di libertà: ognuno ha potuto dar spazio al miglior se stesso e da quel momento la vita sarà più vera.
Regalando la realizzazione dei sogni agli altri, si può realizzare anche i propri, sicché, quando verrà il momento di concludere quest'esperienza, ciascuno si è trovato: magia dello scostamento dalla ingabbiante, consueta, vita .



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