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Sanità: invece di tagliare, vigilare sugli sprechi

Sembra accantonato il provvedimento che prevedeva il taglio dei mini-ospedali. Direi che si tratta di una scelta saggia, perché molto spesso anche una piccola struttura ospedaliera nelle vicinanze può salvare la vita. In tema di sanità assistiamo a sprechi incontrollati, che gravano sulla spesa pubblica, vedi costosissime attrezzature mediche acquistate da grandi ospedali e mai utilizzate, oppure interi reparti chiusi per mancanza di personale. Nell'Italia meridionale la situazione sanitaria esplode in tutta la sua gravità, con liste d’attesa interminabili anche per semplici esami di routine. 

Ritengo che i cosiddetti piccoli ospedali, cioè quelli con meno di cento posti letto, abbiano una funzione essenziale e possano risultare decisivi per intervenire tempestivamente, invece di macinare chilometri per raggiungere il primo ospedale operativo; a volte anche una manciata di minuti può essere utile per salvare una vita umana.

Nel Paese degli sprechi credo che una vigilanza continua da parte dello Stato, possa essere un ottimo surrogato dei tagli.  Troppo spesso la fiducia incondizionata verso certe aziende ospedaliere può condurre a risultati nefasti, in termini di spesa pubblica. Certo occorre anche la volontà politica di porre fine alle emorragie di capitali destinati al nulla, che si può concretizzare solo attraverso la vigilanza continua sull’effettivo impiego delle risorse economiche fornite dai contribuenti; altrimenti poi l’unica soluzione praticabile diventano i tagli indiscriminati.


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