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La Messina che verrà...

Verrà il giorno in cui Renato Accorinti cesserà d'essere sindaco di Messina; sarà per sfiducia o fine mandato, solo questione di tempo. Eppure, presto o tardi, qualcuno dovrà raccogliere la pesante eredità rappresentata da un degrado generalizzato; nonostante le buone intenzioni del primo cittadino.

Il compito del nuovo sindaco sarà tutt'altro che semplice, iniziando dalla campagna elettorale: i messinesi hanno votato Accorinti essenzialmente in forma di protesta contro i "malaffari" delle precedenti amministrazioni. Di conseguenza i partiti tradizionali difficilmente troveranno terreno fertile nell'elettorato peloritano.

Probabilmente sarà la volta di un leader populista più o meno indipendente: il messinese medio, come tutti, vuole tornare a sognare. Immaginare una città che offra opportunità di vita per i nostri figli. Un luogo dove turismo e attività commerciali torneranno a fiorire. E ci sarà spazio anche per l'industria: la Città metropolitana diverrà un centro nevralgico d'interessi e opportunità.

La parola chiave della prossima campagna elettorale sarà "lavoro". L'economia peloritana deve ripartire: occorre materializzare tutte le condizioni necessarie per convincere grandi imprenditori a investire sul nostro territorio. Il candidato ideale dovrà possedere il giusto carisma per convincere i cittadini peloritani che una rinascita è possibile.

Servono intenti comuni nei quali riconoscersi e per i quali lottare insieme, nel tentativo di  giungere al fine ultimo rappresentato dal benessere della nostra città. I giovani non saranno più costretti a lasciare famiglia e terra natia alla volta di mete continentali; nel disperato tentativo di "sistemarsi".

Il nuovo leader dovrà essere in grado di annusare il vento politico che spira nello Stretto: interpretando e facendo proprie le esigenze dell'opinione pubblica. Ovviamente non è detto che riesca a mettere in pratica tutto quanto promesso nel programma. Tuttavia, il solo fatto di riuscire a ricompattare i messinesi sotto un solo "credo" o intento comune (che non sia sempre e soltanto quello calcistico) potrebbe risultare la formula vincente; sia a livello elettorale che amministrativo.

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