Altro sequestro, opera della DIA di Messina: sotto sigilli, il patrimonio di un noto imprenditore vicino alla 'famiglia mafiosa di Mistretta'
È stato eseguito oggi un altro sequestro di beni, in sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), guidata dal dott. Maurizio De Lucia, e mediante il supporto del Centro Operativo di Catania. I sigilli sono stati apposti ad un'azienda, un fabbricato e 5 terreni, a San Marco d’Alunzio e Sant’Agata di Militello, per un valore complessivo di 1 milione e 100 euro. Si tratta di beni appartenenti al noto imprenditore, Smiriglia Antonino, di Sant’Agata di Militello. È stato dimostrato il suo legame con la “famiglia mafiosa di Mistretta”, il cui esponente era Rampulla Sebastiano, deceduto, “rappresentante di Cosa Nostra” in tutta la provincia di Messina, fratello di Pietro, ritenuto 'l’artificiere' della strage di Capaci e, per questo, condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise d’Appello di Caltanissetta.
Grazie ai suddetti legami, attraverso le sue imprese, avrebbe ottenuto commesse pubbliche e gli introiti sarebbero finiti a “Cosa Nostra”. È stato documentato come sia stato sempre vicino a contesti criminali associativi con la partecipazione a summit mafiosi e come importante riferimento di varie consorterie criminali espressioni di "Cosa Nostra".
Smirriglia Antonino è imputato per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale in ordine a contesti societari nella sua disponibilità. La D.I.A. di Messina ha dimostrato come, con la compiacenza di fidati prestanome, sia riuscito a “schermare” i suoi interessi imprenditoriali riferibili alla Sud Marmi S.r.l., mediante l’acquisto del pacchetto societario, senza registrazione formale, ottenuto con la Calcem S.r.l., già sottoposta a sequestro.
Nonostante fosse da tempo destinatario di numerose investigazioni giudiziarie (tra cui Omega, Scipione, Dionisio, Autostrada e Montagna), svolte da svariati distretti giudiziari, Smiriglia Antonino non era mai stato colpito da provvedimenti di condanna per reati associativi, o connessi agli ambienti della criminalità organizzata. Tuttavia, il collegamento tra l'imprenditore e la criminalità organizzata, è emerso dagli atti, specie nell'area nebroidea e barcellonese, in particolare con la “famiglia di Mistretta”, influente lungo la costa tirrenica.
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