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Youtube che passione!

La nuova moda che ha invaso il nostro normale vivere quotidiano coinvolge sempre più bambini anche piccoli di sette-otto anni in su, che ormai pratici di internet fin dalla più tenera età, si cimentano nella più semplice delle applicazioni web: avere un canale Youtube. E gli youtubers non si contano più.

Talvolta coinvolgono l'intera famiglia, madre, padre, fratelli, zii, nonni, in una infinita girandola che non è altro se non un'esaltazione di se stessi. Un cimentarsi davanti ad una telecamera, o smartphone, solo per il piacere di far vedere cosa fanno in casa in quel momento, che giochi gli piace fare sul web, o ancora provare a cantare o a ballare, il più delle volte facendo delle gran magre figure.

Io mi domando: ma a chi importa cosa fanno nelle loro case questi maniaci del web? Purtroppo importa a molti, importa in taluni casi, come per Fabio Rovazzi e Favij (quest'ultimo a più di tre milioni di utenti iscritti) con conseguente pagamento dei video che man mano vengono trasmessi. Già perché per questi poveri illusi aprire un canale su Youtube, equivale a volte a fare un vero e proprio lavoro. Ma a scapito della formazione, della cultura, dello stare insieme, del socializzare. 

Perché non è vero che questa attività porta alla socializzazione, il più delle volte gli youtubers sono spaventati da così tanta popolarità e cercano in tutti i modi di non far scoprire a chicchessia dove abitano, pena la fine della loro tranquillità. Ormai sempre più famiglie sono interessate a cimentarsi su Youtube, ma perché? Per stare bene con se stessi? Per mandare un messaggio agli altri? O più semplicemente per avere una fonte di guadagno? 

Forse sono le tre cose messe assieme o altro che in questo momento non mi sovviene, fatto sta che l'alienazione dalla vita quotidiana ha invaso il web e questo ha preso il sopravvento a discapito della socializzazione, come dicevo prima, di una sana amicizia che ormai corre sempre più su internet.

1 commento:

  1. Credo che il più delle volte il motivo sia il guadagno: gli "youtubers" di fatto sono imprenditori di se stessi: Non hanno bisogno di superare la selezione del "Grande Fratello" né di essere invitati in un programma televisivo di Maria De Filippi per rendere pubblica la propria quotidianità ed il proprio privato. Sotto un certo aspetto questo potrebbe essere un vantaggio, perché l'imprenditore di se stesso gestisce in modo diretto i propri video e ciò che vuole mandare on line del proprio privato. Se fanno milioni o anche migliaia di visualizzazioni guadagnano abbastanza con gli spazi pubblicitari. Naturalmente occorrono intelligenza, autoironia, buon gusto e buon senso: qualità che non appartengono a tutti, certo, ma a discolpa degli "youtubers" c'è da dire che spesso queste doti non appartengono neanche ai registi e produttori di certi programmi televisivi. Gli youtubers di maggiore successo in effetti spesso vogliono costruire comicità o situazioni insolite, tali da attrarre curiosità e coinvolgere, non è che realmente riprendano tutto il proprio privato. D'altro canto molte persone tendono ad essere intrusive e golose di dettagli privati delle altrui vite: è umano... non so se il pettegolezzo di pianerottolo, laddove i protagonisti sono conosciuti e ben identificati, sia eticamente qualcosa di meglio, anche se è indiscutibile che il numero di youtubers scadenti (privi delle qualità menzionate sopra) a volte fa davvero cadere le braccia!

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