Messina: salviamo il parco "Aldo Moro"
L'Unione Inquilini di Messina ha deciso di attenzionare il parco "Aldo Moro" nella zona nord della città, dedicato ad un grande statista italiano e non degno di essere intitolato ad un così grande uomo politico. Adesso forse qualcosa cambierà con l'istituzione di un comitato con l'obiettivo di rendere finalmente fruibile questa enorme area a verde.
"Il 10 ottobre, in occasione della giornata mondiale sfratti zero, come Unione Inquilini abbiamo deciso di denunciare gli spazi vuoti che insistono all’interno della città di Messina, soprattutto di fronte ad una precarietà abitativa sempre più dilagante. In questa azione di denuncia abbiamo aperto il Parco Aldo Moro, luogo simbolo dell’abbandono e dell’inadeguatezza delle istituzioni. Un luogo bellissimo, un’area verde di circa 17000 mq con una struttura di 700 mq compresa di foresteria che rappresenta il classico caso di irresolutezza e inerzia istituzionale: infatti né il Comune di Messina né l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ne rivendica la titolarità, sono stati capaci di renderlo uno spazio fruibile o utile per la città. L’eterno rimpallo di responsabilità ha reso questa bellissima area una zona morta, per certi versi spettrale."
"Il proprietario è il Comune che nel 1949 lo concede in concessione all’allora ente pubblico INGV che a sua volta ne avrebbe dovuto fare un centro per la ricerca e lo studio dei fenomeni sismici. Nel 2009 INGV spende più di 700.000 euro di soldi pubblici per ristrutturare l’immobile che adesso giace nel mezzo del parco. La struttura non verrà utilizzata per gli anni a seguire e risulta ancora, come si evince dallo stesso sito internet di INGV, in fase di allestimento. Un’ammissione di colpa."
"Il 10 ottobre, in occasione della giornata mondiale sfratti zero, come Unione Inquilini abbiamo deciso di denunciare gli spazi vuoti che insistono all’interno della città di Messina, soprattutto di fronte ad una precarietà abitativa sempre più dilagante. In questa azione di denuncia abbiamo aperto il Parco Aldo Moro, luogo simbolo dell’abbandono e dell’inadeguatezza delle istituzioni. Un luogo bellissimo, un’area verde di circa 17000 mq con una struttura di 700 mq compresa di foresteria che rappresenta il classico caso di irresolutezza e inerzia istituzionale: infatti né il Comune di Messina né l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ne rivendica la titolarità, sono stati capaci di renderlo uno spazio fruibile o utile per la città. L’eterno rimpallo di responsabilità ha reso questa bellissima area una zona morta, per certi versi spettrale."
"Il proprietario è il Comune che nel 1949 lo concede in concessione all’allora ente pubblico INGV che a sua volta ne avrebbe dovuto fare un centro per la ricerca e lo studio dei fenomeni sismici. Nel 2009 INGV spende più di 700.000 euro di soldi pubblici per ristrutturare l’immobile che adesso giace nel mezzo del parco. La struttura non verrà utilizzata per gli anni a seguire e risulta ancora, come si evince dallo stesso sito internet di INGV, in fase di allestimento. Un’ammissione di colpa."
"A dirla tutta una grossa fetta di responsabilità la detiene il Comune di Messina insieme a tutte le amministrazioni politiche che hanno governato la città in questi anni. Infatti all’interno dell’atto di concessione stipulato con INGV vi sta una clausola che nessuna delle Giunte susseguitesi ha reso operativa. La clausola, art.6, prevede che qualora INGV non utilizzi l’area per il fine pattuito dal contratto di comodato, darà diritto all’Amministrazione comunale alla rescissione del contratto. Nulla è stato fatto!"
"Come se non bastasse INGV da comodante (i ruoli si invertono) propone al Comune, proprietario dell’area, di utilizzare il parco attraverso la formula del comodato d’uso (delibera 261 del 2016). L’ennesimo paradosso che evidenzia la prepotenza dell’istituto che pensa di disporre del bene come meglio crede.Noi, invece, pensiamo che il parco non debba essere proprietà di nessuno che non sia il popolo Messinese. Riteniamo fondamentale batterci per la ri-fruizione pubblica del Parco Aldo Moro e sottrarlo agli appetiti degli squali della speculazione edilizia, pertanto lo terremo aperto attraverso una progettualità condivisa che coniughi pratiche contro il disagio abitativo e le istanze e le intelligenze del mondo della cultura, dell’associazionismo, del volontariato e di chiunque abbia a cuore il futuro del luogo. Un luogo che esprime potenzialità enormi che può soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di una sistemazione alloggiativa temporanea, di servizi per i cittadini, di uno spazio per sviluppare la propria creatività, o più semplicemente di un luogo per socializzare e respirare aria pulita."
"Per questi motivi è necessario attivare forme collettive di partecipazione e deliberazione, attraverso un comitato che abbia come obiettivo primario la trasformazione e la rivitalizzazione di questo spazio e che non retroceda di un centimetro sino a quando questo polmone verde non sarà risorsa pubblica fruibile per l’intera città."
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