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Muore il boss di Cosa Nostra: non si è mai pentito. A Ercolano, manifesti funebri contro Riina


È morto all'alba, il boss delle stragi, e non si è mai pentito. È spirato stamane alle 3.37, all'età di 87 anni. I funerali non si faranno, secondo la CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Soltanto una preghiera da parte di un sacerdote, prima della sepoltura, se i parenti lo chiederanno. Era ricoverato al Reparto detenuti del 'Maggiore' di Parma, dopo giorni di coma farmacologico, indotto a seguito di due interventi chirurgici. Così piccolo di statura da meritarsi il nomignolo di "u curtu", ma tanto astuto da divenire la "primula imprendibile", prima di essere arrestato dopo ben 24 anni di latitanza. Il terzogenito, suo figlio Salvo, sul social network Facebook, aveva scritto "Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà." Il post è poi sparito.

Fino all'ultimo istante di vita, Totò Riina ha ricevuto le cure utili e l'assistenza sanitaria adeguata. A tal proposito, il Ministro della Giustizia Orlando riferisce: "Lo Stato ha garantito una cifra di civiltà che credo corrisponda alla propria natura democratica." L'autopsia sul cadavere del "capo dei capi" è stata disposta dalla Procura di Parma, essendo il decesso avvenuto "in ambiente carcerario e [...] quindi - afferma il procuratore Antonio Rustico - richiede completezza di accertamenti, a garanzia di tutti".

Non appena diffusasi ad Ercolano la notizia della scomparsa, la città è stata riempita da manifesti funebri con le fotografie di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.


Sono disparati gli interrogativi circa le evoluzioni della vicenda. Ci si domanda se la mafia cambierà, o se invece 'Cosa Nostra' morirà con lui. "Con la morte del capo non finisce 'Cosa Nostra'. Dovrà approntare tutto l'armamentario di 'Cosa nostra' - spiega Francesco La Licata, detto "Ciccio" - per riunire nuovamente la Cupola ed eleggere un nuovo capo, cosa che non accade dal 15 gennaio del 1993, da quando cioè Totò Riina fu arrestato."

"In tutti questi anni, - spiega - la Cupola non è riuscita ad organizzare un'assemblea plenaria, un po' per le perdite che ha subìto dal punto di vista della guerra di mafia (parecchi sono morti), un po' per l'intervento deciso dello Stato che con la sua repressione ha impedito questa procedura importante per la sostituzione."

Non resta da chiedersi chi sarà il successore, qualora ce ne fosse uno. "Tutti pensano che possa essere (Matteo, NdR) Messina Danaro, il nuovo capo di 'Cosa Nostra'. - dice La Licata - Non è scontato, anche se, come personalità è senza dubbio tra i più papabili, il boss di Trapani. Però, nella storia di Cosa nostra è avvenuto raramente che il capo della mafia sia un non palermitano."

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