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L'adulterio nel romanzo. Neera e il suo "Addio"

Quando si descrive una donna scrittrice, lo si fà sotto varie sfaccettature. Ed è proprio nei salotti culturali che gli intellettuali del tempo davano sfogo alle loro creazioni letterarie. È certamente Neera, Anna Radius Zuccari, scrittrice ribelle e sognatrice, femminista e donna dedita alla famiglia, una delle figure più affascinati del panorama letterario di fine Ottocento.

Che cos’è l’amore per la scrittrice? Nel suo "Addio", romanzo appartenente al primo periodo letterario, quindi ai suoi primi scritti (1877), abbiamo una visione a 360 gradi del pensiero della scrittrice. Valeria, giovane ventenne, sposa con l’approvazione del padre, il nobile colonnello Attilio. Di animo gentile e premuroso nei riguardi della sua donna, a Valeria non mancava proprio nulla o quasi. “Un uomo può darti il mondo, ma se non è in grado di trasmettere emozioni, ogni tentativo è invano” (ndr).

Valeria, ormai stanca di una vita matrimoniale piatta, si innamora segretamente del marchese Lit.. L’uomo, incontrato casualmente in una conversazione culturale, le sconvolge l’esistenza a tal punto che comprende di amarlo profondamente. Pur entrando in un forte conflitto interiore, non poteva più negare a se stessa di amarlo, mentre per il marito provava, ormai, solo una fraterna amicizia. Cercava in tutti i modi di trattenere le sue emozioni, rispettando i principi inculcati dall’educazione paterna, ma la forte passione prevaleva su di lei. Fino al giorno in cui i due si abbandonarono ad ardenti baci ed effusioni amorose.

La donna, adultera, piena di sensi di colpa, promette al padre in fin di vita, che non avrebbe mai più visto il marchese e che avrebbe cercato di proteggere il suo matrimonio. Nobile e coraggioso gesto del marito Attilio, che per salvare la sua amata, sacrifica la vita stessa, in un fatale incidente. Il destino le aveva tolto l’affetto paterno e l’amore del marito. I principi etici morali prevalgono sulla personalità di Valeria, che rivede il marchese Lit.. ma non si lascia tentare mai più. Ed è proprio su quel biglietto che la donna consegna al marchese, dove un'unica parola racchiude tutto, che è inciso per sempre “Addio”. Il finale del romanzo si chiude con la nobile rinuncia di Valeria, “Addio sogni, illusioni, ebbrezza. Addio casa per sempre perduta, addio avvenire”.

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