Giovani e autolesionismo. Cinque casi nel cosentino.
Il fenomeno dell’autolesionismo è molto diffuso tra le nuove generazioni. In crescita il mostro del "cutting", una forma di danneggiamento del proprio corpo perlopiù praticata in età adolescenziale, che induce a tagliarsi la pelle con oggetti affilati (coltelli, ritagli di vetro, forbici) per poi inviare un “selfie” sui cellulari dei compagni, o postarlo su Facebook. Le motivazioni sono inspiegabili, solitamente i giovani si tagliano per controllare un forte dolore, facendo in modo che la sofferenza fisica sostituisca quella mentale.
Cinque casi di “cutting” sono accaduti in una scuola media del cosentino, in età compresa tra i 12 e i 14 anni. La scuola, appurato l’accaduto, ha immediatamente avvisato i genitori, invitandoli a rivolgersi immediatamente a psicologi esperti. L’Ansa dichiara che si tratta di gesti voluti dai ragazzini come una sorta di prova di coraggio.
Anche se i giovani fanno il possibile per nascondere quei segni, l’autolesionismo resta un “evidente grido di aiuto”, per cui necessita di un serio intervento collaborativo tra scuola e famiglia. Occorre ospitare negli istituti scolastici esperti che ne parlino in maniera chiara ed esplicita, avviando una seria e coraggiosa “battaglia contro questa nuova epidemia”.
Cinque casi di “cutting” sono accaduti in una scuola media del cosentino, in età compresa tra i 12 e i 14 anni. La scuola, appurato l’accaduto, ha immediatamente avvisato i genitori, invitandoli a rivolgersi immediatamente a psicologi esperti. L’Ansa dichiara che si tratta di gesti voluti dai ragazzini come una sorta di prova di coraggio.
Anche se i giovani fanno il possibile per nascondere quei segni, l’autolesionismo resta un “evidente grido di aiuto”, per cui necessita di un serio intervento collaborativo tra scuola e famiglia. Occorre ospitare negli istituti scolastici esperti che ne parlino in maniera chiara ed esplicita, avviando una seria e coraggiosa “battaglia contro questa nuova epidemia”.
Nessun commento