Sale da biliardo per coprire il gioco d'azzardo: 150mila euro di verbali nel Messinese
La Guardia di Finanza di Barcellona PG ha concluso, negli ultimi giorni, un’importante operazione denominata “Gioco sporco 2”, che ha permesso di individuare otto centri scommesse clandestini tra i comuni di Barcellona P.G., Terme Vigliatore e Merì. L’operazione ha consentito di svelare l’attività illegale svolta da alcuni esercizi commerciali che apparivano come normali sale da biliardo o internet point.
I successivi accertamenti hanno permesso di individuare i registri della contabilità “in nero” delle scommesse raccolte e le numerose ricevute di giocate risultate avere un unico “id giocatore”, significativi elementi indiziari che testimonierebbero pure la raccolta abusiva di denaro. Dai controlli, infatti, è emerso che i responsabili si sarebbero interposti fra la clientela e il sistema di puntata, utilizzando conti di gioco personali, col fine di raccogliere le puntate elaborate dagli scommettitori nelle postazioni periferiche, che venivano trasmesse, per il successivo pagamento, a una postazione centrale, presso cui veniva anche stampata la ricevuta di gioco.
Negli stessi locali sono stati individuati e sequestrati anche cinque videopoker istallati in assenza della necessaria autorizzazione. In alcuni casi si è rivelata fondamentale l’analisi tecnica delle postazioni di gioco, svolta anche con l’ausilio tecnico di funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Messina, che ha permesso di rilevare collegamenti diretti a piattaforme di gioco online e la cronologia delle scommesse effettuate, dimostrando così che gli esercenti avevano predisposto le apparecchiature, connesse alla rete telematica, per consentire ai clienti di scommettere e giocare su piattaforme di soggetti privi di qualsiasi titolo concessorio.
Nei locali di un’ulteriore sala scommesse, risultata in possesso della relativa licenza, è stata rilevata anche la presenza di un minore, motivo per il quale il titolare è stato oggetto di una sanzione amministrativa che può arrivare fino ad un massimo di 20.000 euro. Sono state sei le persone denunciate, a vario titolo, alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per esercizio abusivo di gioco e scommesse, reato che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, e per ulteriori violazioni penali alla disciplina sui giochi.
Nel complesso sono state contestate sanzioni amministrative pecuniarie per oltre centocinquantamila euro e sottoposti a sequestro dodici postazioni scommesse e cinque videopoker. Nell’azione di contrasto a pratiche elusive di offerta di giochi e scommesse il Corpo tutela la sicurezza dei giocatori, con particolare attenzione ai minori.
Commento a: Sale da biliardo per coprire il gioco d'azzardo: 150mila euro di verbali nel Messinese Redazione gennaio 18, 2018 Barcellona PG , centri scommesse , gioco d'azzardo , Messina , primo piano.
RispondiEliminaQuanto meno ambigua, la legislazione italiana in merito al gioco che comporta dispendio di risorse personali. Ci si potrebbe veder giungere rimostranze da chi finalizza a scopi benefici le lotterie. E' come se si volesse ammettere che il bene non vogliamo farlo spontaneamente, ma parteciparvi a fronte di una probabilità di poter guadagnare un lauto premio. Lacerante dilemma, che però, se solo disgiungiamo la finalità dall'effetto indotto, può permettere di focalizzare sull'induzione a delinquere o quanto meno, la responsabilità dell'istradamento verso il facile ottenere risorse per i propri bisogni. Mi vengon dei dubbi atroci a pensar che: intrapresa per buone finalità, questa pratica, possa portare a perdizioni. E' il concetto stesso di sfida alla fortuna che è germe dotato di pericolosità. Ciò ovviamente coinvolge molte più attività a cui siamo docilmente assuefatti da secoli. Esiste l'agonismo sportivo che nobilita le potenzialità del corpo umano e che sprona altri ad esercitarsi per sequela al concetto greco di mente sana in corpo sano, e che quindi riguarda il mantenimento del corpo in buona salute per poter mantenere in buona salute anche la mente. Ciò che rende accettabile la spinta al primeggiare nell'alveo delle discipline sportive è probabile sia il suo fungere da incanalatore dei surplus energetici permettendone un uso che ci salvaguarda da pericolose ricadute nel mondo delle selvagge irruenze dell'ancestralità animalesca. Mi scuso, con gli estimatori della competizione tout court, affermando che nel prevalere su altri è insita violenza.
Se cerchiamo di collocare queste argomentazioni nel mondo della parità di diritti, ci accorgiamo velocemente come la competizione porti dentro di se una violenza più o meno latente a cui è dannoso assuefarsi.
Commento a: Sale da biliardo per coprire il gioco d'azzardo: 150mila euro di verbali nel Messinese Redazione gennaio 18, 2018 Barcellona PG , centri scommesse , gioco d'azzardo , Messina , primo piano. (Parte seconda) Ampliamento del quadro di riflessione
RispondiEliminaSe andiamo a scavare ancora più in profondità, ci rendiamo conto che spesso veniamo messi gli uni contro gli altri da chi ha creato artificialmente uno stato di bisogno e conseguentemente decretato l'esclusione di tanti da sacrosanti diritti. Violentissime ad esempio le graduatorie degli aventi diritto ad una qualche salvaguardia sociale quando poi si apprende che buona parte degli aventi diritto in graduatoria, pur essendo approvati dalle regole messe in atto; pertanto, già rispettando "comportamenti" che hanno resi maturati i diritti, non ne beneficino per "assenza di risorse a copertura". Vien da pensare ad una sorta di incitamento alla ribellione, per poi, forse, dimostrare che la repressione è stata necessaria perché ribellarsi alle ingiustizie è atto di insubordinazione alle leggi? Perversione delle leggi o degli uomini? Anche questa, buttata lì, alternativa: son comunque uomini coloro che fecero le scellerate leggi. Assistiamo così all'arzigogolo di "Algoritmi" capaci di far rientrare nel budget prefissato qualsiasi premialità e persino in quello per la disoccupazione di chicchessia che: moltiplica per, dividi per, decrementa di: sempre li, in un range tollerabile per l'amministrazione erogante, giunge!
A più ampie riflessioni si può approdare, se solo ci si chiede perché si cada nel vizio del gioco. Probabilmente non si ha un lavoro, e si prova, disperatamente a far fronte ad impegni presi quando lo si aveva. Non so se questa sia una situazione limite di fragilità, ma sicuramente mette ancora una volta al centro ciò per cui è richiesto il maggiore impegno ai politici: farsi garanti anche solamente dell'articolo della costituzione italiana che recita "L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro". Queste sono le capacità che ci attendiamo da quanti eleggeremo il 4 Marzo. E non di Maghi con bacchette magiche, necessitiamo, ma semplicemente di persone che, scrupolosamente, giorno per giorno facciano avanzare le garanzie al lavoro a partire da quello che già c'è. Capaci di legiferare a garanzia del patto sociale e che quindi salvaguardi il patrimonio costruito con il lavoro di tutti. Pertanto, ad esempio, si legiferi nella direzione dell'acquisizione dei beni di produzione, quando un privato decidesse di delocalizzare. Cioè, semplicemente: si impedisca il furto di risorse che sono state costruite con la partecipazione di coloro che hanno lavorato nell'azienda. Conseguentemente, si formi un gruppo dirigente che, per conto dello stato conduca la produzione ed il mercato, mantenendo i lavoratori al loro posto. Siccome però, non bisogna neanche rendere fallimentari tali intraprese, parallelamente, almeno dentro la comunità economica europea, si promulghino leggi che rendano attuabile il comune, identico, costo del lavoro. Solo se queste azioni saranno intraprese e portate a buon fine, potremo dire di aver ben scelto i nostri governanti; persone libere e non servi dei potentati economici.
Claudio Marchese