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Bimba morta all'ospedale di Taormina: 19 medici indagati

Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, una bambina di soli 4 mesi è deceduta presso l'ospedale "San Vincenzo" di Taormina. Ricordiamo che la piccola Aurora era nata con un problema ad una valvola aortica.

I genitori messinesi, probabilmente poco convinti delle spiegazioni dei medici relative al decesso della loro figlia, avevano presentato un esposto alla Procura della Repubblica del capoluogo peloritano.

Finiscono così nel registro degli indagati del sostituto procuratore di Messina, Roberta La Speme, ben diciannove medici. Per questo giovedì è fissato il conferimento dell'incarico del perito che si occuperà degli approfondimenti necessari dell'indagine.

2 commenti:

  1. Commento a: Bimba morta all'ospedale di Taormina: 19 medici indagati
    Corsaro del Sud febbraio 06, 2018 bimba morta , ospedale San Vincenzo , primo piano , procuratore , Taormina (Parte 1)
    La delicatezza nel trattare gli argomenti relativi alla salute umana non è mai troppa. Ancora più delicato trattare dello spegnimento di una vita. Quando la perdita di una vita avviene in ospedale, ormai, si teme possano non essere state messe in atto tutte le azioni possibili per scongiurare il nefasto esito. Quando poi la vita è di un bambino di pochi giorni o mesi di vita, è ancora più forte il senso di svuotamento che sopraggiunge, nei genitori soprattutto. Per ogni coppia, quell'attesa, lunga nove mesi, si è caricata di aspettative; s'erano scelti tempi, deciso di investire sul futuro, partecipare al progetto collettivo umano. Era stato un atto di fede nel futuro, nella continuità dell'avventura umana. Ci si trova a, bruscamente, dover rinunciare a quel cristiano progetto di vita. Increduli, si vuol sapere il perché di quella sorte che non ci si attendeva, a cui non ci si era mai arresi, anche se una malattia aveva da subito segnalato la labilità di quella vita. Oggi, dalla medicina ci attendiamo il miracolo perché, tanti, decantati, progressi medici, sempre più pubblici ed a cui spesso veniamo chiamati a contribuire, hanno alimentato le nostre speranze oltre il realmente possibile, sembrerebbe. Questi gli antefatti, il quadro in cui, la rivendicazione del diritto alla guarigione, a volte persino oltre l'umanamente attendibile, fa scattare la richiesta di chiarimenti per il tramite di indagini su tutti gli attori della vicenda. Volendo ampliare la riflessione, senza nulla togliere al plausibile dubbio che deve sempre trovare civile e convincente risposta, dovremmo riflettere sull'avversione che abbiamo maturato nei confronti di qualsivoglia contrarietà. Che il mondo non stia più andando per il verso che ci piacerebbe, riguarda l'insieme delle nostre vite, salvo che di pochi fortunati e di noi stessi in alcuni attimi che definiamo felici. Dovremmo pure prendere atto che non ci era stato promesso il Paradiso in terra, anche se dobbiamo sempre mantenere quella tensione verso il bene possibile. Eccoci giunti, comunque si concluda la vicenda, ed evidentemente senza reintegro di ciò che niente ci potrà ridare in vita, l'affetto perso nella sua tangibilità terrena, salvo che un miracolo intervenga, alla riflessione forse capace di rimettere in ordine il rapporto tra aspettative e reali esiti. Essendosi realmente, molto incrementati i progressi in campo medico, al punto che sempre più arti ed organi, di ottima fattura, possono essere impiantati nel nostro corpo, in sostituzione di quelli non più efficienti, siamo portati a ritenere che nulla ci sia precluso, in termini di guarigione e c'è chi ha persino interpretato ciò come una potenziale vittoria sull'invecchiamento e, perché no, sulla stessa morte. Ciò, dimenticando che l'immortalità non è per questa vita, bensì per l'altra, quella ultraterrena, in cui, la nostra matericità, non è essenziale.

    Claudio Marchese

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  2. Commento a: Bimba morta all'ospedale di Taormina: 19 medici indagati
    Corsaro del Sud febbraio 06, 2018 bimba morta , ospedale San Vincenzo , primo piano , procuratore , Taormina (Parte 2)
    A valle di ciò, possiamo dedurre sia avvenuta una distorsione dei rapporti tra tempi e luoghi. E' come se stessimo subendo una sorta di schiacciamento dei luoghi, analogo a quello che viviamo nella nostra temporalità in cui abbiamo fatto assumere maggiore importanza all'attimo presente rispetto alla storicizzazione della nostra esistenza che si muove, ma anche, chiaramente, si colloca, istante per istante, tra attimi passati ed attimi futuribili. Attimi che non si cancellano, appena passati, se non altro perché vengono a far parte della nostra esperienza da cui si costruisce il fuggevole presente e l'imminente futuro. Ancor più, bisogna sottolineare che, hanno valore sia le esperienze accumulate in un lungo passato e che avranno significativo ruolo sullo svolgimento della nostra vita futura, che, i nostri, pur istantanei, presenti. E' infatti vero che ogni istante "costruisce", senza per questo, farci imbrigliare in un infinito esser "presente", senza progetto. Torniamo al necessario equilibrio da dover mettere in atto tra le tante componenti che entrano in gioco nello svolgimento della nostra vita ed in quella di relazione con gli altri soprattutto. Senza caricare gli altri di insostenibili doveri nei nostri confronti, e soprattutto, essendo gli artefici primi dei nostri possibili futuri, assumiamoci l'onere dei nostri doveri sociali che sicuramente ne riceveremo diritti in contraccambio. Usciamo però dalla logica dello scambio istantaneo. Dobbiamo occuparci di cosa noi possiamo fare per gli altri e ci sarà quando, senza merito alcuno, riceveremo a nostra volta, appena ci gioverà, quel che ci è più necessario. Bisogna provarsi a sperimentare ciò per comprendere che accade in modo meravigliosamente esatto, non quando noi ce lo attenderemmo, ma quando realmente potrà essere risolutivo, persino quando avevamo già perso le speranze. Quale può essere il positivo inatteso, per una coppia afflitta da una perdita? Una nuova vita che si affaccerà alla loro esistenza, persino in un momento tardo, inatteso, per l'appunto. Ci auguriamo che il tempo, di tale reintegro di affetti tangibili, invece, non tardi a raccogliere ancora vivi gli entusiasmi e gli slanci di questa coppia.

    Claudio Marchese

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