A Messina tante auto blu da far impallidire Milano: uno spregio alla povertà
"Auto blu, sangue blu, cieli blu, amore blu, rock and blues [...] mentre vedo tanta gente che non c'ha l'acqua corrente e non c'ha niente ma chi me sente..." cantava Rino Gaetano nella sua 'Nuntereggae Più'.
Sembra una buona metafora per descrivere la città di Messina, al secondo posto dopo Roma in quanto a presenza delle cosiddette auto blu (con autista). Insomma la Casta peloritana necessita di un numero maggiore di veicoli disponibili rispetto anche a città come Milano e Napoli.
Si tratta di uno dei classici paradossi alla messinese: in una città dove l'acqua corrente è spesso in fase alterna, dove le strade appaiono sono sempre più dissestate e provocano incidenti, dove crollano i pali della luce, dove chiudono gli ospedali e l'unica prospettiva lavorativa per i nostri figli è quella di emigrare.
In questo contesto, apprendere che i nostri politici, magistrati (ed altre figure dal sangue blu) non riescono a fare a meno dei loro lussi, lo si percepisce come atto di spregio alla povertà che oramai si respira quotidianamente nella città dello Stretto.
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