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Quei due emisferi: destinati a collaborare!

L’atmosfera è propizia: è un orario in cui il pranzo già smaltito o quasi, nessuna incombenza preme. Ci si può dedicare al vero cuore del sapere con animo sereno. Vedremo che le Scuole-Accademie, prediligono il muoversi a contatto con il cosmo per gli euclidei ed in uno spazio interno comodo e conviviale per Albert Einstein ed i suoi colleghi ed amici, anche loro fondatori di una Accademia. 

Libere unioni, le Accademie, di menti che comprendono quanto lo star assieme sia stimolante ed anche il dare spazio al caso. Vediamo sia gli uni che gli altri, scegliere con la stessa modalità dell’estrarre dal pugno di uno di loro i piccoli steli per dare “al caso” la scelta. Essere l’accidente a muovere le menti assieme alla democraticità del metodo, segnala un altro fattore: è la vita che scorre arbitra dei destini a dare opportunità. Bisogna esser all’erta per coglierle e soprattutto, pare giovi ciò che esprimiamo con: erano maturi i tempi, se tanti vanno riflettendo su analoghe questioni!

Quinto Assioma di Euclide delle parallele e degli opposti e rapporti tra materia ed energia einsteniani, si fanno reciprocamente spazio nella narrazione tenuta assieme da analogie ed opposizioni, di una delle quali dicemmo più su: della modalità di scelta, fosse di un argomento da dibattere o d’altro.

Molto della comunicazione, curatissima, è affidato alla struttura della narrazione che adotta simultaneamente il parallelismo nel rapido inseguirsi dei brani delle due differenti realtà temporali e l’opposizione che si fa movimento interno dalla logica alla fantastica creatività per Euclide e dalla creatività alla logica per Einstein. Al centro del cortometraggio avviene lo scambio.

L’occasione, nata da una precisa intenzione del gruppo promuovente formato dalle due Professoresse Coordinatrici dei Corsi di Laurea in Matematica, Maddalena Bonanzinga e Marilena Crupi e dal Prof. Oliveri, consiste nel leggere nel mondo reale le applicazioni della matematica, sottolineando come, anche quando alcuni grandi matematici provarono a sottrarsi a tale destino, intraprendendo studi della massima astrazione e del totalmente improbabile “asservimento” a qualsivoglia utilitarismo, qualcuno trovò sempre il modo di sfruttare quegli studi. 

Tali studiosi puristi vennero infatti successivamente smentiti, come per il caso dei numeri primi che diedero incolpevolmente il via alla decriptazione, dopo aver mosso la codicizzazione e cifratura dei messaggi, che tanto importante ruolo ebbero nella seconda guerra mondiale. Da quelle occasionalità persino il germe per l’informatizzazione, con le prime macchine di calcolo automatico rapido per inseguire i cambi orari di criptazione dei messaggi.

L’introduzione a cura del Prof. Francesco Oliveri, ha tenuto come sottotraccia musicale brani dell'offerta Musicale di J.S. Bach. ed una costruzione musicale anch’essa con un procedere di scrittura dello spartito muovente in direzioni opposte e compresenti per tutto il brano, con un esito che, solo per punti amalgamato, di necessità, per non sortire in disarmonia, sostanzialmente tiene fede ai due flussi mescolantisi con un effetto davvero apprezzabile.

Troviamo che questa strada del condurre nei meandri del sapere scientifico con l’ausilio “divulgativo” delle arti, sancisca l’unitarietà del nostro mondo e l’indispensabilità per ottimi risultati, di intelligentemente far uso, secondo necessità, di entrambi gli emisferi del nostro cervello: il logico ed il creativo.

Da ultimo un accenno ad apertura e chiusura del racconto centrati entrambi sulla osservazione di due eclissi di sole: la prima, l’Euclidea a sostanziare le orbite planetarie, la seconda, del gruppo degli einsteniani, a dimostrare la curvatura dello spazio che ci permette, la visione di un corpo celeste, pur stando esso in linea, e quindi per la geometria euclidea coperto dal pianeta che si interpone lungo la retta tra il nostro occhio ed esso. 

Non di minore interesse il dibattito stimolato a conclusione della visione di: Assioma 5, ma qui sospendo, al momento, il mio scrivere riservandomi di tornarci come per il tanto del cortometraggio e delle presentazioni che necessitano un po’ di lavoro di sbobbinatura, come si diceva sino ad un po’ di tempo fa. 

Sottolineo qui, soltanto, che tali occasionalità, ancor meglio delle lezioni fanno entrare nel cuore dell’affascinante mondo della matematica, di cui il Prof. Oliveri continua a dire (riporto approssimativamente il senso): “...che piaccia o no, la matematica esiste ed è strumento esatto! 

Prossimo appuntamento, dopo questo primo del 9 aprile, Lunedì 16 sempre alle 14,30, nella sala a piano terreno dell’exincubatore del Polo Papardo. Si replica, cambiando argomento. A sorpresa!

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