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Il fascino di WALL-E ed il "dopo"




Qui si pone l'esigenza speculare e complementare a quella che venne posta, in queste stesse colonne da: Lila ed il "prima": Cultura? Il nostro cervello, articolo di solo otto giorni fa con cui questo fa il paio, occupandosi del "dopo"!

Wall-e è un robot la cui mansione è: compattatore e riutilizzatore di rifiuti solidi, rimasto funzionante, per via di quella particolare etica di cui furono dotati i robot, dediti a svolgere i loro compiti con il preciso fine di salvaguardare il genere umano.

Siamo dopo il disastro nucleare che ha fatto fuggire l'umanità nello spazio, su astronavi alla ricerca di Mondi abitabili. Nel mentre, il piccolo Wall-e non ha mai smesso di svolgere il suo ruolo, caparbiamente, come solo un robot dotato di etica sa fare.

Wall-e, tra le enormi masse di rifiuti ha tutti gli approvvigionamenti utili a proseguire la sua opera ed ha persino autoimparato ad accudire a se stesso, in assenza degli umani, a manutenersi, cambiando di tanto in tanto i pezzi meccanici, via via che si usurano. 

Anche schede logiche si autosostituisce e perfeziona, che, addirittura, ne implementano le potenzialità originarie: insomma, si è occupato dell'evoluzione della specie, pur se in modo spartano. 

Se dovessimo paragonarlo a qualcosa che riguarda gli umani, diremmo che è startup di se stesso per l'alta finalità che gli è congenita e ci stupiamo che questa semplice etica non venga facile da praticare ancor oggi agli umani che invece tengono in poco conto l'istruzione ed ancor meno quella alla vita etica, dei loro figli e, primariamente, con l'esempio. 

A distanza di tempo da quella affascinante visione del film Wall-e che intenerisce per l'abnegazione e la concretezza ad un tempo, vado riflettendo sul qualcosa che oggi servirebbe per rendere più efficaci i centri per l'impiego: mettere in condizione i volenterosi di realizzare i loro propositi lavorativi etici. 

Cioè: sia questo il punto che decreta il finanziamento di una nuova impresa. La bontà dell'obiettivo per il bene della collettività, muove senz'altro nella direzione giusta ed andrà senza dubbio in sinergia con altrettante differenti, ma così motivate, altre, intrapese umane. 

Questo non ci esime dal preparare un quadro globale di interventi di risanamento dei luoghi del Bel Paese, ma ci toglie dalle ambasce del non muovere un dito, sinché il quadro globale non sia pronto. infatti se è vero che ogni tassello di azione positiva moltiplica il suo effetto nello stare in un quadro sinergico di azioni, è pur vero che prima si intraprendono le azioni, meglio è! 

Fosse questo il compito della Politica? Agevolatrice delle imprese etiche? Io direi di si e questo vado pensando quando dico della rimessa al centro degli interessi della politica, di centri per l'impiego, capaci di dar fiducia a chi propone buone ed etiche imprese.

Una visita esplorativa umana viene compiuta per vagliare quanto sia tornata ad essere abitabile la Terra dopo generazioni di vagabondaggio nella galassia, tramite evolutissimi robot, quale Eve è eppure un po fatuo e superficiale, quasi avesse preso indolenze umane.  

Wall-e, alla visita esplorativa umana è invece in grado di presentare una terra in cui tanti altri robot etici, come lui, da lui riattivati, hanno trasformato rifiuti in muri di contenimento di colline che terrazzate, disegnato paesaggi a modello di quelli di cui godiamo nelle sale dedicate ai pittori rinascimentali innamorati dell'equilibrio della Bella Italia, frutto della passione di tanti che seppero trovare nel "Buon Governo", proprio come illustrò il Lorenzetti, il modello da realizzare.

In epoca post-atomica, post disastro nucleare che aveva reso invivibile la terra, un piccolo robot etico ha preparato il ritorno della specie umana: se una morale vogliamo trovare sta nel lavoro socialmente utile e nell'appagamento che viene dal fare per il bene collettivo. 

Quanto abbiamo da imparare da Wall-e!
Abbraccerà questa linea etica il ministero per l'istruzione... e Bla Bla Bla?
Intendo: nelle sue regole per l'abilitazione all'insegnamento, oggi dettate da una legge, la gelmini, di carattere competitivo, prevalentemente premiante la quantità facilmente a scapito della qualità? 

Vorrà ed avrà la forza etica necessaria, questa nuova classe politica, per metter mano pure ad una migliore legge per l'istruzione? Lo attendiamo con fiducia! Ci deluderebbe se non lo facesse!
A buon intenditor...
Con tutto l'affetto e l'incoraggiamento a sempre ben fare e la personale disponibilità a continuare ad impegnarsi eticamente.

Appena postato l'articolo mi giunge per email, (segno del destino?) questo aforisma di Francesco Bacone: "La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto".

  

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