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Mi giunse ... e risposi 006: Del bello, Frivolezze e/o sinergie Angela



Ci sono linee di ricerca in cui l'antropomorfismo gioca un ruolo significativo. Gli oggetti che utilizziamo quotidianamente sembrano doverci ricordare qualcosa di noi; come una vera e propria necessità. Tendiamo ad inscrivere la nostra immagine in essi.

E ci sono casi in cui, oggetti di antica, quasi atavica, tradizione, di radicamento tecnico-funzionale perfezionato e non più perfettibile, come per l'appunto questi cavatappi, abbastanza stabilizzati  nel rapporto tra loro prestazione utilitaria e forma, siano quindi pronti ad accedere ad altre funzionalità aggiunte, spesso dei surplus di carattere immaginifico.

Basta agire, come si vede dalle immagini in testa all'articolo, sul loro restyling, appena interpretandone parti e movimenti. Ecco allora che ci vuol poco a leggere braccia che si muovono in sincrono, in alto o in basso, enfatizzare il dispositivo di snodo, già ben segnalato dalla cremagliera con le sue dentature indispensabili in questo caso all'estrazione del tappo di sughero dal collo della bottiglia, dopo averlo agganciato con l'azione di avvitatura, che già la potenziale danza si sprigiona.

Sagomare a svaso la forma entro cui sarà accolto il tappo via via che lo si va estraendo, polilobare la superficie esterna, produce l'effetto abito da sera per il ballo. Brevissimo l'altro passo, dotare l'impugnatura di un'ovale punzonato quanto basta, con tre punzonature ben calibrate e disposte nella relazione in cui stanno occhi e bocca nell'ovale di un viso ed ecco pronto il nostro cavatappi ballerina.

Poi, a braccia alzate, può pure evocare la gestualità di un direttore d'orchestra o di un coro ed ecco compiuta la magia del farsi, un oggetto utilitario, antropizzato: ballerina o quant'altro la nostra fantasia suggerisca.

Funzionerà meglio nel suo compito originario? Forse no, ma avrà fatto intraprendere, in un momento di festa, o comunque di accosto ad un piacere della vita, all'oggetto, una vita come portatore di altri valori.  Avrà aperto, ancor prima del momento del gustare il vino più o meno ricercato ed adatto all'occasione, qualche suo più nobile asse di riflessione, magari avrà cortocircuitato l'idea che la maggiore leggerezza dovuta allo spirito, agirà positivamente sull'armonia con cui potremmo seguire un ritmo musicale, sciolto il pensiero, ancor prima del corpo, l'occhio. 

Mantengo riserbo per le identità di chi posta nella sezione il mio stato di WhatsApp, ma ringrazio anche pubblicamente, oltre che privatamente per queste belle stimolazioni. Sono in prevalenza amici, colleghe e colleghi. Qui li ringrazio coralmente per questa prima piccola serie di sei: "Mi giunse ... e risposi". 


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