banner

Breaking News

Messina, 8 marzo in memoria di Alessandra Musarra: mai più violenza sulle donne!

La Redazione del Corsaro del Sud ha pubblicato il seguente articolo in memoria della nostra concittadina Alessandra Musarra e ringrazia l'autrice del post Chaos LaSfinge, scrittrice e poetessa presso il suo omonimo blog d'opinione, per il suo prezioso e sempre puntuale contributo. Mai più violenza sulle donne!

Che la violenza di genere e specificamente la più frequente e brutale, quella contro le donne, sia da considerarsi non solo una piaga, ma una emergenza sociale, non è cosa nuova e non è neanche cosa sostenuta solo da esaltate e deliranti vetero-femministe, come alcune tendenze culturali proprie del clima politico contemporaneo vorrebbero farci credere.

La connotazione emergenziale del fenomeno, che ha una notevole rilevanza sociale, è stata riconosciuta e sottoscritta in sede istituzionale dalla presidenza del Consiglio dei Ministri dal 2015 con il Piano Straordinario di Intervento contro la Violenza Sessuale di Genere. Il documento contiene una serie di progetti volti alla formazione educativa e culturale sia in ambito scolastico che sociale, mirati alla prevenzione del fenomeno e quindi una serie di iniziative di protezione e supporto per le donne che subiscono violenza.

Come è noto la violenza in tutte le sue possibili sfaccettature si consuma prevalentemente in ambito familiare e domestico: secondo i dati Istat il 35,8 delle donne uccise, sono state ammazzate dal marito o partner attuale, l'8,1% dall'ex-partner, il 28,5% da un altro parente. Tirando le somme, il 72,4% delle donne uccise, vengono assassinate da un familiare, prevalentemente dall'uomo che immaginavano le amasse.

Si calcola che dal 10 al 50% delle donne subiscano violenza e maltrattamenti da parte del partner. Circa una donna su tre poi, ha subito molestie sessuali o è stata stuprata: insomma un bollettino di guerra, una guerra che si consuma nell'indifferenza generale, tra le mura domestiche, in campi di battaglia con vittime predestinate ed esito scontato. 

Non sono state le cosiddette femministe a dichiarare questa guerra: questa guerra è stata voluta dalla cultura patriarcale, la stessa che vuole le donne in condizioni di inferiorità a subire e morire in silenzio. La stessa che non ne vuole consentire l'autodeterminazione, la stessa che vuole le donne lavorare a più basso salario e con le dimissioni firmate in bianco per la eventuale maternità, alla quale i talebani della "vita" (ma non quella delle donne, che tanto non vale nulla: sia chiaro!) vorrebbero infliggerle di non potersi sottrarre. 

Oggi dopo i femminicidi degli ultimi giorni forse la voglia di ribellarsi e dire basta è più forte di quella di festeggiare.

1 commento: