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Messina Social City, La Fauci: “Personale avente diritto escluso ingiustamente"


Modalità di assunzione dei lavoratori in Messina Social City: “sarebbe stato più equo un concorso pubblico” - sostiene il consigliere comunale di OraMessina Giandomenico La Fauci

“Impossibile non avere soddisfazione per la stabilizzazione di tanti lavoratori rimasti, fin qui, in un precariato mortificante. 

La fine delle cooperative sociali e la nascita di una società (Messina Social City, ndr)  capace di garantire contratti a tempo indeterminato a centinaia di famiglie può e deve essere accolta come un’ottima notizia". 

A dirlo è il consigliere comunale di OraMessina Giandomenico La Fauci, che però accende i riflettori anche su un altro aspetto, non di poco conto, legato alla nascita della nuova partecipata: una larga fetta dei lavoratori aventi diritto, a detta del consigliere, è stata ingiustamente esclusa dalla selezione.

“Di contro, però, dobbiamo annotare come non tutti i lavoratori presenti nel mondo dei servizi sociali messinese siano stati integrati nella nascente partecipata. 

I motivi dell’esclusione sono certamente – chiarisce il consigliere di Ora Messina – da ricercare nei paletti imposti per la scrittura delle graduatorie. 

Questo, comunque, non può trasformarci in spietati burocrati che girano la testa dall’altra parte, infischiandosene dei diritti di alcuni lavoratori rimasti fuori”

Per la Fauci sarebbe stato più equo procedere alla selezione mediante bando di concorso pubblico: “Siamo tutti consapevoli come fosse impensabile riuscire ad assorbire tutti i dipendenti delle cooperative- dice il consigliere– allo stesso modo dobbiamo notare come la scelta dell’Amministrazione di non bandire un concorso pubblico – trattandosi di una partecipata pubblica nascente – scegliendo di assumere tramite assorbimento non sia nel totale rispetto dell’equità, dato che tra gli aventi diritto a un concorso pubblico ci sarebbero stati anche gli esclusi. 

Amministrare è molto difficile – conclude La Fauci -, vanno prese delle decisioni talvolta che possono scontentare. 

Questo non deve farci dimenticare che questi scontenti, però, sono cittadini con diritti uguali agli altri e che, nel totale rispetto delle leggi, vanno accompagnati e aiutati nella ricerca della stabilità lavorativa”.

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