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Messina, ecco come spariva la nostra corrispondenza: sospesi 4 dipendenti delle Poste di via Olimpia

Nella giornata del 28 maggio è stata data esecuzione alla misura  di sospensione dall'ufficio o servizio pubblico per la durata di 4 mesi nei confronti di quattro dipendenti dell’ente Poste Italiane che operavano Centro Postale Primario di Distribuzione di via Olimpia.

I quattro dipendenti dell'ente Poste sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di interruzione di pubblico servizio e truffa aggravata.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno evidenziato che il mancato recapito della corrispondenza in città non era fenomeno riconducibile ad un mero disservizio, ma ad una precisa scelta dei responsabili del centro. 

Nel corso dell’attività, iniziata nel 2016 e protrattasi per circa un anno, sono stati effettuati dei sequestri di corrispondenza in parte destinata al macero ed in parte da restituire al mittente, nonostante i rispettivi destinatari risultassero ordinariamente ed agevolmente rintracciabili all’indirizzo indicato sulle missive.

E’ risultato che gli indagati turbavano la regolarità del servizio pubblico cui erano preposti e segnatamente omettevano volontariamente il recapito di plichi postali ai destinatari formalmente giustificando tale omissione - mediante la compilazione del cd. modello 24B - in ragione della presunta non rintracciabilità o irreperibilità dei destinatari, pur a fronte dei dati desumibili dalla compilazione della corrispondenza che in realtà avrebbero consentito l’esatta individuazione dei destinatari e la regolare consegna della posta.

Questa condotta era tesa al fine di procurare a sé stessi un ingiusto profitto - consistente nell’indebito conseguimento di premi economici di produzione e di incentivazione operativa - in virtù del solo apparente “smaltimento” della corrispondenza che di fatto, invece, non veniva recapitata ma destinata al macero.

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