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Tipi ed effetti, in: "Thelma&Louise"



La “leggera” (Thelma), il “brutale”, la “paritaria” (Louise), lo stereotipo del “bel truffatore”, il “consapevole”: questi i tipi principali ed essenziali nel racconto!

Un paio di anni e ne compirà 30 questo film, mentre erano ultra trentenni le due splendide protagoniste di allora. Una storia di emancipazione? Si, forse anche loro malgrado, eppure le protagoniste nel progressivo prender gusto al procedere degli eventi, è come se scoprissero che altre storie da vivere sono possibili, oltre gli stereotipi.

È il “consapevole” ad avere chiarezza: lui ha fine percezione, comprende, frequentando l’entourage delle fuggitive. Il poliziotto consapevole, fa di tutto per scongiurare l’epilogo: ci vorrebbe una forza sconvolgente per sovvertire gli stereotipi dei ruoli. Questa storia, fa più di pile di libri sull’argomento: sui rapporti tra genere femminile e genere maschile, imprigionati in ruoli, anche quando non son poi così male, come nel caso dei corrispettivi compagni delle nostre due.

La libertà è altro, semplicemente quella di essere se stessi, in rapporto con chi ci libera, anziché limitarci, pur avendo affetto.

Ecco allora che, nel tentativo di essere altre, “oltre lo stretto quotidiano”, l’assaporamento momentaneo di una parvenza di libertà, come quella maschile... gli eventi precipitano. Uno degli errori è anche in ciò: bisogna prender atto della differenza di genere! Anche superarla in una unificazione dell’umanità che partecipa del creato.

Qualcosa ha fatto scattare la non sopportazione degli stereotipi di ruolo e, come si diceva, gli eventi precipitano ed il danno diviene definitivo. C’è anche la sfiducia nella legge, anch’essa vittima “inconsapevole?” degli stereotipi: “se ci hai ballato per una serata...”, hai dato modo di far credere di essere consenziente ed allora non sarà sostenibile la legittima difesa!

Da qui, progressivamente, messo fuori possibilità di nuocere direttamente, il brutale, in realtà è un continuo essere spinte a superare nuove soglie di eventi che minacciano la libertà individuale, essendo divenute ricercate!

Quando la leggera Thelma incontra il bel truffatore, fa un’esperienza dolce-amara: è soddisfatta, ma poi, anche derubata delle risorse economiche che Louise le aveva affidato. Una definitiva, sembrerebbe, sfiducia nel genere maschile che in realtà le spinge ulteriormente sulla strada del consentirsi tutto, pur di non essere limitate. Scopriamo anche che in questa fuga, hanno modo di assaporare, viaggiando di notte, la bellezza dei paesaggi ed in particolare quelli del Grand Canyon. 

Sorvolo su, pur interessanti, altri gangli di riflessione che continuano e spingerle sino a far maturare, quando ormai la fortuna nulla può per aiutarle, il definitivo atto di ribellione, nei confronti del quale, il poliziotto consapevole nulla può, se non evitare che cadano per mano dello stuolo di equipaggi di poliziotti locali che hanno organizzato la caccia, quasi fossero delle pericolosissime criminali.

Anche a conclusione, e maggiormente, confermo, quanto in apertura: il film continua ad essere, a distanza di decenni, tra i più completi e lucidi atti di presa di coscienza che, genere maschile e genere femminile, possono acquisire sulla necessità di reimpostare i rapporti tra essi, ma, si direbbe, anche con l’insieme del creato.

Un atto di denuncia, ed anche di fede, nella possibilità che, godendo più pienamente della bellezza del creato, ciò possa tornare ad umanizzarci, per come originariamente fummo ideati, nell’atto della Creazione.

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