Messina, degrado al Tirone: le responsabilità di Accorinti
Gentile Direttore, ho letto con interesse l’articolo del scorso 4 ottobre “Messina, c'era una volta il Tirone: storie di ratti, prostitute e spacciatori” in cui il giornalista propone l’esproprio degli immobili di proprietà della Provincia Regionale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco e la realizzazione di un parcheggio pubblico.
Come noto la Provincia Regionale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco (TOR) possiede da tempo una pertinenza immobiliare all’interno di un’area del quartiere Tirone fortemente degradata e più volte ri-occupata da abusivi. Brevemente rammentiamo che alla fine degli anni ’90 a seguito di alcuni crolli che fortunatamente non hanno avuto conseguenza si è dovuto avviare una complessa attività di bonifica condotta con la stretta collaborazione della Soprintendenza e finalizzata alla ricostruzione del complesso.
Il progetto di restauro ricostruttivo della pertinenza sarebbe stato realizzato con il contributo finanziario di privati è stato inizialmente avversato dal Comune con il sospetto che si trattasse di una speculazione mascherata. Dopo una azione giudiziaria presso il TAR di Catania (e varii anni di attesa) il progetto è stato finalmente esitato favorevolmente dal Comune che nel frattempo essendosi reso conto della gravità delle condizioni igienico-sanitarie dell’intero quartiere ha avviato la costituzione di una società di Trasformazione Urbana della quale il sottoscritto ne è l’amministratore delegato, e la cui attività si sarebbe dovuta integrare con quella del TOR.
Liberati finalmente gli immobili nel 2003 e completata la bonifica degli stessi il TOR ha atteso invano l’esito delle attività della STU, che doveva essere uno strumento snello e operativo, è ha subito in mancanza di nuovo e organico assetto del quartiere, una continua sequenza di danneggiamenti e introduzioni abusive, puntualmente segnalate alle forze dell’ordine.
Di contro la STU è stata bersaglio di una campagna mediatica di attacco basata su maldicenze e falsità puntualmente smentite (vedi https://www.facebook.com/Il-Tirone-spa-296478327121356/) ma che hanno prodotto prima un rallentamento delle attività e poi quando finalmente nel 2013 sembrava che fosse possibile avviare l’attività di bonifica con l’Amministrazione Accorinti il blocco totale e la perdita di ingenti finanziamenti già acquisiti.
Non solo, a dimostrazione dell’assoluta indifferenza da parte dell’Amministrazione Comunale nei confronti del quartiere del Tirone quando avrebbe potuto utilizzare il Piano delle Periferie (programma di finanziamento dello Stato) per bonificare una parte delle aree limitrofe al complesso del TOR, nonostante la Società Il Tirone avesse presentato un progetto e la Commissione lo avesse valutato con il massimo punteggio, ha preferito destinare le risorse ad altri progetti peraltro indietro nella graduatoria.
Franco Cavallaro
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