Conferenza stampa al Comune di Messina: interverrà Domenico Siracusano, coordinatore provinciale di Articolo Uno
Si svolgerà domattina una conferenza stampa nella Sala Ovale del Comune, a partire dalle 10:30, per lanciare la campagna di adesioni al progetto politico unitario della sinistra guidato dall'attuale Presidente del Senato Pietro Grasso. Ospite di un certo rilievo, anche per dare un assist al neonato movimento e per legare i giovani a coloro che hanno qualche anno in più e possono servire da collante nelle lotte sociali, Domenico Siracusano, coordinatore provinciale di 'Articolo Uno' (una delle tre costole che ha dato vita a 'Liberi e Uguali').
Sarà l'occasione anche per delineare i prossimi passi, che si realizzeranno nei prossimi mesi. Siracusano, davanti a una ventina di giovani intervenuti nella sede oggi di "Articolo Uno", in Via Castellammare, esordisce con un riferimento al fenomeno della globalizzazione che "deve essere governata - dice - secondo i valori storici della sinistra. In realtà, in questi anni, la globalizzazione ha dimostrato di non essere governabile, anzi produce sempre più poveri e sempre più ricchezza, e quindi è un problema per la crescita dell'umanità. Questa sera si costituisce il Movimento Giovanile e voglio lasciarvi dei luoghi tangibili ai quali fare riferimento e sono tre: Barbiana, Cinisi e Xagun."
"In questi luoghi, - prosegue - hanno agito tre personaggi, che hanno lasciato un segno nella storia e, cioè, un prete Don Lorenzo Milani, un giornalista Peppino Impastato e un sindacalista Chico Mendez. Tre persone semplici, che agivano in luoghi molto profondi. Barbiana è un posto grande quanto questa stanza e don Milani, negli anni '50, ha offerto una scuola a tutti, ai figli degli agricoltori, ai figli di gente molto povera, che hanno trovato presso di lui la possibilità di studiare, di formarsi. Ho conosciuto persone che sono state alla scuola di don Milani e che oggi si sono affermati. Da lì, è partito un messaggio rivoluzionario. Cinisi è un paesino vicino Palermo. Vi nacque Peppino Impastato. Penso che, per una organizzazione politica giovanile che nasce, questo può essere un punto di riferimento. Anche lui ci racconta che in un posto piccolissimo ha lasciato un grande messaggio. Chico Mendes un sindacalista sudamericano che si è impegnato per la difesa dell'ambiente. Lo ha fatto fino a lasciarci la pelle. Questi esempi ci dicono che le battaglie per portarle fino in fondo richiedono un impegno molto grande."
"Putroppo, - spiega - oggi la politica ci racconta di personaggi molto squallidi, che badano solo ai loro interessi. Per noi la politica è un'altra cosa. Fare politica per gli altri, significa farla con gli altri. Per noi è incontro, scontro, è sicuramente stare insieme. Molti di voi vengono dalla esperienza dei sindacati degli studenti. Ebbene, un movimento giovanile come questo può dare molto, per affrontare i problemi delle persone e su questo creare una proposta politica. Il messaggio che vorrei lasciarvi è quello di osare, per raggiungere nuovi risultati. È un periodo di grandi cambiamenti. Una cosa è certa: i valori della sinistra nessuno mai potrà cancellare. La sfida è quella di lottare oggi, senza fare riferimento a quanto successo nei decenni passati, inutile pensare alle manifestazioni degli anni '60, alle lotte degli anni '80. Dobbiamo capire come oggi bisogna agire. Noi immaginiamo una politica che intercetti i bisogni delle persone, a partire dai ragazzi e dare una risposta concreta. Siamo consapevoli - conclude - che il cammino sarà molto faticoso e va percorso con gioia e convinzione".
Sarà l'occasione anche per delineare i prossimi passi, che si realizzeranno nei prossimi mesi. Siracusano, davanti a una ventina di giovani intervenuti nella sede oggi di "Articolo Uno", in Via Castellammare, esordisce con un riferimento al fenomeno della globalizzazione che "deve essere governata - dice - secondo i valori storici della sinistra. In realtà, in questi anni, la globalizzazione ha dimostrato di non essere governabile, anzi produce sempre più poveri e sempre più ricchezza, e quindi è un problema per la crescita dell'umanità. Questa sera si costituisce il Movimento Giovanile e voglio lasciarvi dei luoghi tangibili ai quali fare riferimento e sono tre: Barbiana, Cinisi e Xagun."
"In questi luoghi, - prosegue - hanno agito tre personaggi, che hanno lasciato un segno nella storia e, cioè, un prete Don Lorenzo Milani, un giornalista Peppino Impastato e un sindacalista Chico Mendez. Tre persone semplici, che agivano in luoghi molto profondi. Barbiana è un posto grande quanto questa stanza e don Milani, negli anni '50, ha offerto una scuola a tutti, ai figli degli agricoltori, ai figli di gente molto povera, che hanno trovato presso di lui la possibilità di studiare, di formarsi. Ho conosciuto persone che sono state alla scuola di don Milani e che oggi si sono affermati. Da lì, è partito un messaggio rivoluzionario. Cinisi è un paesino vicino Palermo. Vi nacque Peppino Impastato. Penso che, per una organizzazione politica giovanile che nasce, questo può essere un punto di riferimento. Anche lui ci racconta che in un posto piccolissimo ha lasciato un grande messaggio. Chico Mendes un sindacalista sudamericano che si è impegnato per la difesa dell'ambiente. Lo ha fatto fino a lasciarci la pelle. Questi esempi ci dicono che le battaglie per portarle fino in fondo richiedono un impegno molto grande."
"Putroppo, - spiega - oggi la politica ci racconta di personaggi molto squallidi, che badano solo ai loro interessi. Per noi la politica è un'altra cosa. Fare politica per gli altri, significa farla con gli altri. Per noi è incontro, scontro, è sicuramente stare insieme. Molti di voi vengono dalla esperienza dei sindacati degli studenti. Ebbene, un movimento giovanile come questo può dare molto, per affrontare i problemi delle persone e su questo creare una proposta politica. Il messaggio che vorrei lasciarvi è quello di osare, per raggiungere nuovi risultati. È un periodo di grandi cambiamenti. Una cosa è certa: i valori della sinistra nessuno mai potrà cancellare. La sfida è quella di lottare oggi, senza fare riferimento a quanto successo nei decenni passati, inutile pensare alle manifestazioni degli anni '60, alle lotte degli anni '80. Dobbiamo capire come oggi bisogna agire. Noi immaginiamo una politica che intercetti i bisogni delle persone, a partire dai ragazzi e dare una risposta concreta. Siamo consapevoli - conclude - che il cammino sarà molto faticoso e va percorso con gioia e convinzione".
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