"Arcobaleno solidale" per le famiglie indigenti a Messina
Qualche giorno fa il gruppo "Padre Nostro.... Padre di tutti", assieme ad altre associazioni, la "Misolida onlus", il gruppo "Masci Comunità Messina 1 IL FARO", hanno deciso di avviare una colletta alimentare a favore di famiglie indigenti della nostra città.
La raccolta è avvenuta in un noto supermercato del Viale San Martino e in un altro sito sul Viale Regina Elena, zona San Licandro, dove, - leggiamo nel comunicato stampa inviatoci - "grazie alla generosità di tanti messinesi che nel fare la spesa si sono ricordati dei meno fortunati di loro si è potuto raccogliere anche più dell'anno scorso."
Per questo la rete di associazioni, a nome delle famiglie che si potranno aiutare, vuole ringraziare i tanti cittadini, che pur subissati da tante richieste di associazioni e con le difficoltà economiche che, purtroppo, coinvolgono tutti, oggi hanno voluto aiutare secondo le loro disponibilità i meno fortunati, con vari generi alimentari e tanto altro, in un grande spirito di condivisione come auspicato da Papa Francesco."
Commento a: "Arcobaleno solidale" per le famiglie indigenti a Messina
RispondiEliminaGiovanni Tomasello gennaio 20, 2018 Arcobaleno solidale , Masci , Messina , Misolida onlus , Padre Nostro , raccolta alimentare
Queste sono le notizie che desideriamo facciano notizia. Sono azioni che sempre più vediamo progredire e che ci riempiono il cuore di positività. Distogliere lo sguardo da ciò che non merita attenzione e rivolgerlo al bene "che non fa notizia"; e che ora, la sta facendo, questa è la scommessa sociale che vediamo intrapresa con convinzione anche da "Corsaro del Sud". Non sarà lo spirito del dopoguerra, così come ci viene raccontato dai padri e dai nonni, in cui la solidarietà ha prodotto letteralmente miracoli, ma, è connaturata allo spirito sociale presente. C'era l'uscita da una grande sofferenza, la guerra; molti avevano oltre che sofferto lungamente, anche perso, uno o più propri cari. Il dolore crea comunità per reciproco sostegno e la bontà è contagiosa! Questa propensione, che è anche delle Parrocchie, "far la raccolta alimentare", apre i nostri cuori, proprio perché avviene dove anche per noi, stiamo provvedendo al sostentamento del nostro corpo, ed allora, anche la mente ed il cuore sono pronte alla comprensione delle difficoltà altrui. Sarà anche che, oramai, in quasi tutte le famiglie, anche le più contenute per numero di componenti, c'è qualcuno che varrebbe lavorare e non trova. Ebbene, immagino, che anche coloro che si muovono nell'associazionismo sociale, sono incoraggiati in questa loro opera dal ricordo ascoltato di quella solidarietà che giungeva al prendersi cura, anche totale, di chi, ad esempio, in giovane età aveva perso la famiglia, in quel periodo di guerra e continuò, quando "scoppiò la pace". Con questa espressione si intese al meglio adoperarsi al tanto, al tutto, necessario per la ricostruzione che ebbe, allora, e confidiamo, ora, un grande slancio inizialmente emotivo e poi, sempre più, anche della ragione. Sarà che oggi, come anche qualche mese fa, abbiamo sentito, ed alcuni ascoltato, parole nuove da chi si candidò e da quelli che oggi si candidano a risanare questo nostro paese tanto bello e tanto incancrenito. Allora, a guerra terminata, si poté, con grande impegno ed una mobilitazione totale della nazione, ossia di tutti noi. Sono certo che ognuno di noi, lungi dall'essere totalmente pacificato con il mondo da questi piccoli-grandi gesti, ricordando la parabola in cui Gesù racconta della vedova che dona pochissimo rispetto agli altri e sottolinea, come il suo dono in realtà sia stato il più grande, perché, commisurato ai suoi averi, è tantissimo, è TUTTO ciò che possedeva, continuino, e noi con loro. Grazie a questa parabola, ricordo, compresi come an,ch'io, bambino, potevo far moltissimo, con il mio poco. Erano i tempi di quello che fù appellato "il Papa Buono", quello per intenderci della frase: "questa sera, tornati a casa, fate una carezza ai vostri bimbi e dite loro:: questa è la carezza del Papa". Ed oggi, abbiamo, a guidarci un altro grande Papa che non manca di indicarci la via e, soprattutto,. con il suo esempio.
Claudio Marchese
È proprio vero! Il senso del dopo guerra dovrebbe essere quello che spinge tutti a condividere e cedere quel qualcosa in più che si ha. E paradossalmente significherebbe arricchirsi e non perdere.
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