La società che gestirà i rifiuti a Messina ricerca consulenti esterni: requisiti, termini e categorie richieste
La selezione è già formulata in apposito avviso e MessinaServizi Bene Comune ha così deciso: a gestire gli incarichi esterni, saranno professionisti e consulenti presi al di fuori. La società in house, incaricata dal Comune di svolgere i servizi di igiene ambientale e rifiuti, ha emesso un avviso con cui rende nota la ricerca di collaboratori e ha anche stabilito i requisiti di partecipazione.
Non si aspetterà il personale in transito da Messinambiente Spa, ma saranno assunti esterni a cui saranno assegnate faccende molto importanti, che vanno dalla consulenza legale e del lavoro alla consulenza sulla sicurezza, alla consulenza e adempimenti fiscali e contabili, comprendendo la consulenza di medicina del lavoro e la consulenza tecnica.
Quanto a durata, importo degli affidamenti e incarichi, non sono ancora stati determinati, né stanziati. Sono ammessi a candidarsi avvocati, commercialisti ed esperti contabili iscritti all’ordine, consulenti del lavoro, ingegneri e architetti, medici o società di medicina del lavoro.
Il reclutamento avverrà a seguito di un'indagine di mercato, che servirà ad individuare professionisti o studi professionali con le competenze idonee a ricoprire l'incarico. A “parità” di requisiti, prevarrà l'ordine di arrivo delle candidature, spedite via Pec, all’indirizzo messinaservizibenecomune@pec.it entro, e non oltre, il 28 febbraio.
Tutto ciò, senza valutare l'organico proveniente da Messinambiente per verificare se al suo interno siano presenti, o non, elementi all'altezza delle mansioni richieste. E se è vero che nella pratica è consuetudine che le partecipate del Comune chiedano collaborazioni tecniche a professionisti esterni, è una realtà che assumere nuovi collaboratori comporta spese ulteriori. Alla luce di queste considerazioni, ci chiediamo cosa ne pensano i messinesi di queste spese in programma?
Commento
RispondiEliminaA volte si dice: spendi di più per spender meno. Si fa riferimento alla qualità della mercanzia che si acquista e ci si basa sul "rendimento", piuttosto che sulla economicità di prima impressione. Economicità istantaneamente apprezzabile e che però poi, quando abbiamo dimenticato il momentaneo beneficio, ci delude, se, ad esempio dobbiamo buttare parte della frutta acquistata ad un prezzo “conveniente”. Anche quando ciò che abbiamo acquistato non ci soddisfa pienamente inquanto a caratteristiche organolettiche, il gusto, ad esempio, restiamo nuovamente delusi, ma, ormai, la “disconvenienza” ha dato il suo esito. Queste elementari occasionalità, anche una volta nella vita; non di più, si spera, che altrimenti davvero saremmo poco avveduti nell’uso del frutto del nostro lavoro, ciascuno di noi si è trovato a sperimentare in momenti di fragilità. C’è sicuramente un momento in cui abbiamo capito che il beneficio che otteniamo da un prodotto sano, pur potendone acquistare una piccola quantità, ha una positiva ricaduta anche sul nostro stato di salute e quindi su risparmi per cure mediche. Certo bisogna instradarsi su percorsi salutisti ed essere accurati nel fornire al nostro organismo quanto gli necessita, senza eccedere e nemmeno facendogli mancare il necessario che è strettamente rapportato ad età, esigenze energetiche per motivi lavorativi e quant’altro sanno ben consigliarci per un giusto equilibrio i nutrizionisti che, dato il fondamentale ruolo, dovrebbero essere presidio gratuito, visto che faranno tanto risparmiare sul versante spese per patologie da mal nutrizione. Questo esempio ci riporta all’argomentare sull’articolo che qui commentiamo. Un professionista coscienzioso, ed oggi dovremmo essere disposti a procurarci il meglio perché egli ci possa portare grandi risparmi, è capace, senza diminuire la qualità di qualsivoglia servizio, di creare “risparmi”, in realtà sarebbero “non sprechi”, oggi che sappiamo quanto l’azione sinergica di più settori possa produrre economie intelligenti.
Professionisti “carismatici” perché è ciò che veramente crea gruppo di lavoro ben orientato all’esito positivo di qualsivoglia intrapresa. Qualcosa sui “mercenari”: sicuramente, non giovano ad una amministrazione; sono una figura tutta all’opposto di quanto su descritto ed indicato come buona pratica di scelta delle collaborazioni. Ricordiamo che il termine mercenario oltre che chiarire che è qualcuno che fa un lavoro per soldi, e fin qui, tutto giusto, in realtà, fu sempre assoldato dagli invasori, perché il suo pagamento era il diritto di saccheggio. Quanti orrori, commisero i mercenari a scapito di città e cittadinanze! I più efferati! Eppure, ci sono orrori che hanno tempi lunghi a manifestarsi, che, i mercenari odierni, sono più sofisticati e letali per le democrazie. Purtroppo, non sempre le capacità sono messe a disposizione della causa pubblica. Bisognerà mettere in atto forme di redditività del loro contributo alla buona gestione attraverso il meccanismo dei dividendi progressivi, ossia che aumentano via via che dall’azione intrapresa si ricavano risorse in surplus. Ebbene, pur consistenti, queste somme, parte della ricchezza prodotta grazie alle azioni di una equipe, debbono rifinanziare l’attività, sempre migliore di quella equipe. E’, se ci si bada, il classico compenso dell’imprenditore, nulla a che vedere con quello del finanziere che è mordi e fuggi, lasciando dietro di se la distruzione, proprio come i mercenari.
Di imprenditori oggi c’è necessità, ossia di persone che sappiano far fruttare stabilmente una produzione, e nel caso delle intraprese collettive pubbliche sono i servizi ai cittadini. Quando l’onorificenza fosse l’esser messi a capo o dentro la cosa pubblica, le democrazie hanno sempre gli strumenti per vigilare sul mantenimento di una condotta procomunità, per riconosciuti meriti filantropici! Il modello comunale rinascimentale delle “tirannie”, come ad esempio le illuminate, dei Medici a Firenze, dovrebbe esserci sempre presente nelle sue controverse complessità.
Claudio Marchese