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Messina, "la verità vi renderà liberi": fake news e giornalismo di pace

È stato questo il tema della 52ma "Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali" voluta dalla Santa Sede e, come ogni anno, nel giorno del Santo Patrono dei Giornalisti San Francesco di Sales si è svolta qui a Messina nella chiesa di Santa Caterina organizzata dall'U.C.S.I. (Unione Cattolica Stampa Italiana) di cui è Presidente regionale Domenico Interdonato e Presidente provinciale l'esimio Prof. Angelo Sindoni. 

Il tutto con la collaborazione dell'Assostampa Messina rappresentata nell'occasione dalla tesoriera Elisabetta Raffa e dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia che ha visto la presenza del messinese Santino Franchina consigliere nazionale dell'Ordine. Dopo la Santa Messa officiata dal parroco della Chiesa di Santa Caterina Mons.Giò Tavilla, è iniziato l'incontro che ha visto al tavolo dei relatori, presentati dal sacerdote Giuseppe Lonia dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, l'arcivescovo di Messina Mons. Giovanni Accolla, il presidente provinciale dell'U.C.S.I. Messina Angelo Sindoni e il direttore della testata giornalistica regionale di Sicilia Vincenzo Morgante. 

Tema dirimente dell'incontro le notizie false, le cosiddette, in inglese, fake news che è qualcosa di più di una semplice notizia falsa, come dice lo stesso Papa Francesco nel suo messaggio in occasione di questa giornata delle comunicazioni sociali: "l'efficacia delle fake news è dovuta in primo luogo alla loro natura mimetica, cioè alla capacità  di apparire plausibili. In secondo luogo - continua il Santo Padre - queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l'attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all'interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l'ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione. La loro diffusione può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento: in questo modo i contenuti, pur privi di fondamento, guadagnano una tale visibilità che persino le smentite autorevoli difficilmente riescono ad arginare i danni". 

Quindi come fare per salvarci da questo pattume? Liberazione dalla falsità e ricerca della relazione. Ecco "il miglior antidoto - risponde il Papa - contro le falsità, la relazione: persone che libere dalla bramosia, sono pronte all'ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell'uso del linguaggio. Se la via d'uscita dal dilagare della disinformazione è la responsabilità, particolarmente coinvolto è chi per ufficio è tenuto ad essere responsabile nell'informare, ovvero il giornalista, custode delle notizie. Egli, nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l'impatto sull'audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l'accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace".

Concetto ribadito dal direttore del TGR RAI Vincenzo Morgante che durante il suo intervento fa il paragone su quanto faceva San Francesco di Sales secoli fa (nel 1600) e quanto invece avviene oggi sul web: "in questi quattro secoli la comunicazione è passata da una modalità ristretta (i fogli e i volantini che Francesco dava direttamente ai fedeli) a una ampia e colta. Francesco di Sales era un bravo divulgatore e arrivava ad una moltitudine di persone, mentre sul web si punta sulla protesta, sulla propaganda. Fondamenti etici, giuridici e deontologici sono alla base della professione di giornalista, non si può improvvisare. Le esternazioni sul web sono assimilabili a chi lo fa per strada, perchè il web è diventato il verbo?  La straordinaria massa di informazioni sul web richiede un atteggiamento consapevole e responsabile. Il giornalismo deve esercitare la responsabilità con nomi e cognomi e dovrebbe nel suo complesso mietere un atteggiamento caritatevole, umano, contro l'aggressività e l'odio, ed essere, quindi, credibile e affidabile nel segno della verità".

2 commenti:

  1. Commento a: Messina, "la verità vi renderà liberi": fake news e giornalismo di pace
    Giovanni Tomasello gennaio 28, 2018 giornata nazionale comunicazioni sociali , Interdonato , Messina , Santa Caterina , Unione Cattolica Stampa Italiana
    Una notizia che non invecchia. Questa la scommessa che, intuisco, siamo chiamati ad attuare, nelle parole di chi ha dato il proprio contributo al momento di riflessione della 52ma "Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali" voluta dalla Santa Sede. Notizia che non invecchia sia perché non viene abbandonata, ma seguita nei suoi sviluppi, e perché: "credibile e affidabile nel segno della verità". Una notizia quindi: non solo etica, ossia non incline al far intendere qualcosa che vero non è, ma anche di natura formativa della società, perché disposta ad: "accuratezza delle fonti e (...) custodia della comunicazione (che) sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace", citando dall'articolo del Direttore Giovanni Tomasello. Emerge cioè un quadro in cui, al giornalismo, è affidato il compito di individuare, segnalare e socialmente dirimere le contraddizioni della contemporaneità. Anche, essere portatore di soluzioni di pace che gli stessi cittadini posso mettere in atto, se trovano un luogo di dibattito misurato, democratico, realmente propositivo delle risoluzioni eque da attuare, ave si può essere attori. E non paia una supplenza alla politica, che, ovviamente è la prima depositaria delle scelte, anche se, la sua capacità di ascolto, nella dispersione del contatto diretto a causa dei grandi numeri con cui dover fare i conti, deve trovare altri luoghi, non essendo attuabile per tante azioni la democrazia diretta dei tempi di Atene. Quest'agorà, può trovare, aprendo pagine tematiche i giornali online, luogo, in quel filo diretto che, cadenzato sulla concentrazione settimanale su specifiche questioni, rinnovantisi di settimana in settimana, dovrebbero istituire quel canale di dialogo di cui la buona politica ha grande bisogno. Questo comporta anche che si debba configurare una sorta di network di testate giornalistiche online, capaci di rimandi virtuosi e di integrazione di saperi, talché, degli umori, ci si possa fare un quadro il più possibile fedele e rispondere conseguentemente, in forma sistemica, ossia sempre in quell'ottica per cui le azioni sinergiche fanno risparmiare risorse. Infatti come altre volte dimostrammo esemplificando ed a cui qui rimandiamo: fondi provenienti da più ceppi di spesa possono rendere virtuosa un'azione, avendo il quadro complessivo delle azioni da mettere in atto e, temporalmente, potendone programmare lo sviluppo. La Politica, a valle di ciò, dovrebbe sostenere questa azione che, svolta in passato dalle sezioni di partito, oggi necessita di forme più snelle ed al contempo efficaci, i cui esiti siano sotto gli occhi di tutti, ed a disposizione di tutti. Pertanto, non più un servizio ad una parte politica, bensì, un servizio alla Politica cittadina. Di strumenti attuativi che facciano passare dalle intenzioni ed auspici, alla realizzazione di una sempre maggiore vicinanza tra collettività ed istituzioni, tanti ve ne sono da attivare. Qui si accenna ad un primo passo che istituisce, intraprende, positivamente, il network di testate online le quali, per naturale inclinazione, trattano più di certe questioni che di altre, senza per questo lasciare i suoi lettori a digiuno della essenziale informazione su quanto si va elaborando anche in altre sedi. Questo ha la capacità di; senza ricorrere allo specialismo o alla spartizione per aree, di presentare un quadro integrato degli eventi e delle riflessioni, a cui, chiunque può attingere saltellando da una testata all'altra, costruendo il suo giornale in ragione dei personali interessi. Ritornano parole quali: "l'essere uniti vi renderà forti" ed aggiungo, capaci di comprendervi, nelle defaincaces, come nelle maestrie.

    Claudio Marchese

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  2. commento aggiuntivo in forma di
    P.S.
    Sempre necessita un Progetto, Tante persone volenterose per attuarlo e del sostegno e contributo, quello possibile, di Tutti, per renderlo vincente.
    Strumenti come l'accuratezza delle parole chiave e l'esplicito rimando hanno questo obiettivo e deve essere possibile anche un sistema integrato di archivio, per facili rintracci delle connessioni di ragionamenti ed esigenze. Sempre più dovrà essere assimilabile ad una enciclopedia delle informazioni e dei commenti, delle opinioni e della formazione.

    Claudio Marchese

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