Messina: l'eco di Quasimodo a 50 anni dalla sua morte
In occasione dei 50 anni della morte di Salvatore Quasimodo, Messina dà il via ad una serie di mostre, seminari, documentari, dedicati al sommo poeta ermetico, del Novecento letterario italiano. Nato nella storica Modica nel 1901, la sua infanzia trascorre nel vagare tra un paese all’altro della Sicilia orientale, seguendo, per ragioni lavorative, la figura paterna, capostazione delle Ferrovie dello Stato. La vita del poeta cambia radicalmente nel 1908, a seguito del catastrofico terremoto di Messina. La famiglia Quasimodo si stabilisce nella città dello Stretto, dove Gaetano Quasimodo, ottiene l’incarico di riorganizzare la stazione della città, distrutta dal terremoto e, per un periodo di tempo, alloggia all’interno di un vagone merci parcheggiato sui binari di Messina.
In occasione dei 90 anni, il poeta dedica una commovente lirica, “Al padre”: “Dove sull’acque viola era Messina, tra fili spezzati e macerie tu vai lungo binari e scambi con il tuo berretto di gallo isolano. Il terremoto ribolle da due giorni, è dicembre d’uragani e mare avvelenato.. …” “La poesia risalta la bellezza di una terra, quella sicula, narrata in chiave storica, attraverso il racconto del terremoto, con evidenti toni nostalgici nel ricordo della figura paterna”(ndr).
Una vita senza una dimora fissa, quella del nostro celebre poeta, vincitore di un Premio Nobel a Stoccolma nel lontano 1959. Un’esistenza interamente trascorsa a viaggiare, dedita alla scrittura, agli studi letterari, quella di Quasimodo, che trova come sua ultima dimora la città di Napoli, dove si spegne nel 1968, all’età di 67anni.
In occasione dei 90 anni, il poeta dedica una commovente lirica, “Al padre”: “Dove sull’acque viola era Messina, tra fili spezzati e macerie tu vai lungo binari e scambi con il tuo berretto di gallo isolano. Il terremoto ribolle da due giorni, è dicembre d’uragani e mare avvelenato.. …” “La poesia risalta la bellezza di una terra, quella sicula, narrata in chiave storica, attraverso il racconto del terremoto, con evidenti toni nostalgici nel ricordo della figura paterna”(ndr).
Una vita senza una dimora fissa, quella del nostro celebre poeta, vincitore di un Premio Nobel a Stoccolma nel lontano 1959. Un’esistenza interamente trascorsa a viaggiare, dedita alla scrittura, agli studi letterari, quella di Quasimodo, che trova come sua ultima dimora la città di Napoli, dove si spegne nel 1968, all’età di 67anni.
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