Tentano di derubare un'anziana: due messinesi finiscono in manette e confessano
Sono stati arrestati Rosario Caruso (di anni 42) e il pluripregiudicato Valentino Vadalà (di anni 32), i due messinesi che avevano tentato il furto presso l'abitazione di un'anziana signora, scassinando la porta di alluminio per entrare. Il colpo veniva sventato dalla vicina di casa della donna, accortasi che i due avevano fatto ingresso nell'appartamento.
Oltre ad aver rinvenuto sulla terrazza gli attrezzi utilizzati dai due malviventi per scassinare la porta di ingresso, gli operatori riuscivano a risalire ai due colpevoli grazie ad un'autovettura, una Opel Agila grigia, che si trovava parcheggiata sotto la casa della vittima proprio nel momento in cui si consumava il fatto. Il mezzo, pur risultando intestato ad persona diversa dai malfattori, era utilizzata dal Vadalà. All'interno dell'automobile gli agenti scoprivano l'esistenza di altri attrezzi da scasso.
Una volta accompagnati presso gli Uffici di Polizia, finivano con il confessare tutto e venivano perciò trattenuti nelle camere di sicurezza fino al processo direttissimo.
Commento a: Tentano di derubare un'anziana: due messinesi finiscono in manette e confessano
RispondiEliminaMaria Salomone gennaio 27, 2018 anziana , furto , Messina , Opel Agila , polizia , scasso
Frutti della disoccupazione? dell'insipienza politica, incapace di attuare il fondamentale diritto costituzionale al lavoro! Quante altre storie serviranno per scuotere l'opinione pubblica? Brutto scrivere punti di domanda ed avere sempre e solo un'unica, anche se fondamentale risposta e proposta. Adoperarsi con il proprio voto affinché una compagine coesa e libera di governare senza dover cercare alleanze successivamente, alleanze che annacquerebbero l'azione di governo, vinca. Un'ipotesi ardua e azzardata: far vincere chi non ha opposizioni interne? Proprio per smontare preventivamente i possibili alibi di impossibilità a prender decisioni condivise da quel gruppo, almeno, una volta fattogli ottenere la maggioranza assoluta. Una possibile semplificazione al voto può avvenire votando solo per gli inconciliabili, ossia per i più estremi ideologicamente, e se la maggioranza del popolo dei votanti si sente rappresentata da chi professa logiche contrarie ai bisogni sociali, si avrà una dittatura che si mangerà i suoi stessi elettori che non hanno saputo scegliere. Continuo ad insistere sulla necessità di uso e buon uso, ossia secondo coscienza e ragione, dell'unico, ancora resistente diritto democratico, quello di voto. Un paese, una nazione, non può dirsi democratica se esercitano il diritto di voto meno della totalità dei suoi cittadini, aventi diritto al voto. Le istruzioni per non rendere vano questo diritto dovrebbero essere chiare. Va osservato che, senza essere buonisti, non è reprimendo che si ottengono risultati socialmente utili, ma dando a tutti l'opportunità di poter condurre una vita dignitosa con il proprio lavoro, che deve essere garantito, ed allora, se proprio non si ha quella malattia, si potrà stare lontani dalla tentazione di delinquere, come scorciatoia per la sopravvivenza. Perché bistrattati due volte? Ora non posso che rimandare, certo, poco elegantemente, a ciò che via via le occasioni degli articoli di Corsaro del Sud, hanno permesso di sortire anche per il tramite dei commenti. Una rete, naturalmente tessutasi ed avente come fuoco speciale in questo periodo una riflessione ampia da vari punti di vista trattata, sull’argomento del voto alle nazionali. Riflessione che continuerà con le interviste per cui ci siamo dati disponibili e chiediamo anche ai lettori di segnalare ai candidati di cui vogliono conoscere meglio l'identità. Una chiamata a corresponsabilizzazione, ascoltata, è garanzia per attuare quel principio di servizio che è lievito del buon giornalismo. I commenti, hanno ogni volta ampliato l'orizzonte e provato a giungere ai pochi, ma ponderati cuori delle questioni; ...forse! Fossero stati chiari: presupposti e conseguenze possibili. Restiamo fiduciosi di ottenere sollecitazioni nel senso di contatti da parte di proponenti le interviste con le domande qui riallegate.
1)Cosa direbbe e soprattutto farebbe per far tornare al voto coloro che si astennero in passato?
2)Quali strumenti ritiene, possano, intanto nella pubblica amministrazione, abolire il precariato?
3)Faccia un augurio e/o una richiesta ai suoi potenziali elettori
Claudio Marchese
P.S.
Un lettore (Bepon) ha chiesto di aggiungere, alle domande, quanto di seguito.
Domanda 4): Tu non sei colluso o corrotto. Cosa hai fatto o chi hai fatto escludere dal tuo partito perché poteva essere disonesto o ricattabile?
Accolta già il 18 gennaio, la aggiungiamo.
Spunti graditi. Auspichiamo che il dibattito prosegua.
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