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Ecco il ponte che serve a Messina: il commento di Maria Flavia Timbro

Riceviamo dalla candidata di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati Maria Flavia Timbro una nota interessante circa la vera priorità per Messina che non è certo il Ponte sullo Stretto ma ben altro, anche alla luce della scossa di terremoto che si è sentita anche in città sabato scorso più le forte precipitazioni piovose che hanno interessato Messina. 

"La realtà dei fatti ci ricorda - scrive la Timbro - che viviamo in una terra colpita da eventi naturali ma anche offesa dall'incuria e da colpevoli politiche che hanno provocato un dissesto idrogeologico gravissimo e pericolosissimo. E' in questo campo che bisogna intervenire con un grande piano di risanamento e di difesa del suolo. Un grande intervento pubblico che metta in sicurezza le popolazioni e che potrebbe anche offrire numerose possibilità di lavoro (professionisti, giovani, lavoratori). E' questo, e solo questo - conclude l'avvocato - il Ponte del nostro presente. L'altro, di cui periodicamente si torna a parlare, è solo stantia propaganda che si contendono Berlusconi e l'ex Rettore di Messina".

1 commento:

  1. Commento a: Ecco il ponte che serve a Messina: il commento di Maria Flavia Timbro
    Giovanni Tomasello febbraio 12, 2018 Maria Flavia Timbro , Messina , Ponte , terremoto
    Il "Buon Governo" di Ambrogio Lorenzetti modello dell'Italia Giardino d'Europa.
    Una parola ed argomenti di buon senso. Eppure mi accade di essere scettico nei confronti di un intento pur buono ma di cui non vengo a conoscere il progetto. Debbo far bene intendermi: appena la Maria Flavia Timbro avrà occasione, son certo che esprimerà un quadro più ampio di specifiche azioni; un Progetto per l'appunto per utilizzare, ad esempio, più ceppi di risorse economiche per metter mano alla messa in sicurezza dei rilievi collinari e degli alvei dei fiumi delle nostre Provincie. Questo progetto, ancorché sanare ferite annunciate a seguito dell'abbandono sostanziale della campagna - non ci fossero stati gli investimenti di chi la coltiva, peggiori sarebbero stati - con gli esiti negativi dell'erosione a causa delle acque, di versanti di colline e letti dei fiumi. Se un nome si potrà dare al progetto complessivo, che dovrà far convergere risorse da tanti ceppi di spesa, sarà bene che venga, in questo nome, evocato l'esito. Son le parole che illustrano l'obiettivo della venuta nella Realtà di un Sogno e che danno forza alle idee. Giardino d'Europa è ciò a cui i nostri Paesaggi italiani sono vocati e non ci vuol molto a chiamare in gioco i dipinti di Ambrogio Lorenzetti sugli effetti del Buon Governo in Città ed in Campagna, che ben rappresentato l'obiettivo e con esso gli strumenti. Anche se i nostri Paesaggi son differenti - l'Italia ha una grande varietà di ambienti culturali, grazie alla sua natura spaziante dal costiero al montuoso, e con le declinazioni intermedie, tutte - quei quadri sono e non solo simbolicamente ma anche realisticamente, immagine e sostanza di un esito possibile se solo si rende continuativa, da "ordinaria manutenzione" e non dettata dall'emergenza, l'azione, spesso invece di miope intervento di restauro museificante. Il Paesaggio è Natura Antropizzata; per tale motivo, è la formazione culturale lo strumento per sostenere tale progetto che si inscrive nella vita delle comunità che lo creano. Non bastano le competenze tecniche; deve anche, quel lavoro, scaturire da un'intima necessità di espressione della bellezza dei nostri luoghi, pur con le loro asprezze e che ciò i Cittadini desiderino. Quindi essenziale è che un movimento di avvicinamento alle arti, come ai saperi del mondo agricolo, entri dentro la gioventù perché ne possa cogliere quel principio di bellezza che è anche promessa di felicità prossima. Solo i legami stabili tra comunità insediata e suoi luoghi sono garanzia di espressione di bellezza e di suo mantenimento. Non la semplice, eppur necessaria educazione civica, bensì la sublimazione di essa in bellezza; un'Empatia. Attendiamo che la politica sappia gestire un tale complesso progetto, perché gli investimenti diventino solide basi da implementare con altri, stabilmente erogati - senza attendere le emergenze - che assumano cioè, ripeto, il carattere di "ordinaria manutenzione" di un bene che è sostanza di futuro di cui siamo in prossimità, fisica, oltre che temporale.

    Claudio Marchese

    Paesaggio, Bellezza, Buon Governo, Giardino D'Europa, Lungimiranza politica, Sinergia, Educazione Civica, Empatia, Ordinaria Manutenzione

    2018 02 12

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