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Grottesco "teatrino elettorale" a Messina: oggi Salvini, domani Gentiloni

Davvero singolare: più si avvicinano le elezioni politiche del 4 marzo e maggiore diviene l'interesse della politica nei confronti di pezzi d'Italia generalmente dimenticati e abbandonati; come la città di Messina. Il silenzio e l'indifferenza si trasformano magicamente in apprensione e preoccupazione per le sorti della nostra città. Insomma siamo un luogo invisibile fin quando non scatta penosamente l'interesse elettorale.

Non a caso oggi il leader leghista, Matteo Salvini, farà tappa nella città dello Stretto alla ricerca di elettori. Il Premier, Paolo Gentiloni, arriverà invece domani nel capoluogo peloritano: ufficialmente per rispondere ad un invito del quotidiano locale "Gazzetta del Sud", tuttavia, sappiamo bene come lo stesso Gentiloni rappresenti l'élite del Partito Democratico oltre ad essere un'estensione dello stesso Matteo Renzi. In parole povere: è in atto il grottesco "teatrino elettorale".

Eppure il capoluogo peloritano necessiterebbe davvero di imponenti investimenti statali, per rilanciare in particolare le politiche sul lavoro e sulle infrastrutture; iniziando dagli ospedali  (in fase di smantellamento e sempre più rimaneggiati in termini di personale medico) e proseguendo con gli edifici scolastici (degradati, fatiscenti e inadatti ad ospitare gli studenti).

Negli ultimi giorni è stato addirittura rispolverato e rilanciato il famigerato progetto del Ponte sullo Stretto; idea definita di interesse secondario e accantonato, fino a qualche mese addietro, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Del Rio. Insomma l'ennesima quanto patetica "presa in giro" nei confronti delle speranze dei messinesi.

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