Messina, fuga di migranti dall'ex caserma di Bisconte: tutto tace
Nel silenzio generale e solo grazie ad un esposto urgente, inviato al Prefetto Ferrandino, al Sindaco e all'assessore comunale alle politiche sociali, si è venuto a scoprire che, nella notte tra il 30 e il 31 gennaio scorsi, si è verificato una fuga in massa di migranti dalla ex caserma Gasparro di Bisconte, ora trasformata in S.P.R.A.R.. Nella nota i consiglieri Gioveni e Cacciotto descrivono l'accaduto segnalando che "intorno alle 4, si è verificata una incredibile fuga di massa di migranti, presumibilmente di nazionalità tunisina, che hanno seminato panico fra i residenti di Camaro San Luigi, in quanto la fuga è avvenuta dalla via Guglielmo Saja, stradina che costeggia il muro lato sud della stessa caserma. È stato un momento terribile - raccontano i residenti - mai avvenuto finora, con una presenza massiccia e rapida di migranti, simile a uno "sciame di api"."
Certamente l'episodio non può che ingenerare enorme paura nell'opinione pubblica, poiché non si capiscono le intenzioni reali di queste persone, e rammarico e disappunto perché le condizioni di sicurezza attorno alla ex caserma praticamente non esistono. I consiglieri Gioveni e Cacciotto ricordano ancora nella nota che "nel pomeriggio del 30 ottobre scorso unitamente all'assessore Santisi e ad una delegazione di residenti, avevano avuto un incontro con il Prefetto dottoressa Ferrandino con piene garanzie ricevute sul dare seguito agli interventi strutturali e di maggiore controllo a garanzia della popolazione di Camaro San Luigi e Bisconte.
Tuttavia, a tre mesi esatti dalla riunione, qualcosa non è andato per il verso giusto". Pertanto i suddetti consiglieri nell'esposto sollecitano lo stesso Prefetto, il Sindaco e l'assessore Santisi, ognuno per la parte di propria competenza "ad attivare tutte le procedure finalizzate a: ricercare e recuperare le persone sfuggite in massa dalla caserma; rafforzare e presidiare il territorio con una maggiore presenza di forze dell'ordine; eseguire tutti gli interventi strutturali e di adeguamento all'interno della caserma Gasparro, con particolare priorità alla realizzazione di una rete di recinzione invalicabile sopra il muro di cinta della struttura militare; rafforzare i controlli notturni fuori e dentro la caserma; rappresentare al Ministero gli ennesimi fatti incresciosi avvenuti a tutela della popolazione residente affinchè si individuino soluzioni alternative".
Tuttavia, a tre mesi esatti dalla riunione, qualcosa non è andato per il verso giusto". Pertanto i suddetti consiglieri nell'esposto sollecitano lo stesso Prefetto, il Sindaco e l'assessore Santisi, ognuno per la parte di propria competenza "ad attivare tutte le procedure finalizzate a: ricercare e recuperare le persone sfuggite in massa dalla caserma; rafforzare e presidiare il territorio con una maggiore presenza di forze dell'ordine; eseguire tutti gli interventi strutturali e di adeguamento all'interno della caserma Gasparro, con particolare priorità alla realizzazione di una rete di recinzione invalicabile sopra il muro di cinta della struttura militare; rafforzare i controlli notturni fuori e dentro la caserma; rappresentare al Ministero gli ennesimi fatti incresciosi avvenuti a tutela della popolazione residente affinchè si individuino soluzioni alternative".
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