banner

Breaking News

Corsi universitari in lingua straniera: un argine a salvaguardia dell'italiano

Il Prof. Claudio Marchese ci segnala una situazione che sta prendendo piede nelle università italiane: i corsi tenuti in lingua inglese. La notizia conosciuta tramite un suo collega Dino Costa della "Rete 29 Aprile" ci deve far riflettere sulle deviazioni che talune Facoltà italiane stanno attuando per marginalizzare la lingua italiana. 

Difatti leggiamo, tra l'altro, in uno stralcio della sentenza del Consiglio di Stato del 29 Gennaio 2018 derivante da un ricorso presentato nel 2013 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Politecnico di Milano direttamente interessato alla questione, "i fenomeni di internalizzazione non devono costringere la lingua italiana in una posizione di  marginalità: al contrario, e anzi proprio in virtù della loro emersione, il primato della lingua italiana non solo è costituzionalmente indefettibile, bensì diventa  ancor più decisivo per la perdurante trasmissione del patrimonio storico e dell'identità della Repubblica, oltre che garanzia di salvaguardia e di valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sè". 

Già prima di inoltrare ricorso al Consiglio di Stato, il T.A.R. della Lombardia aveva dato ragione ai docenti del Politecnico di Milano che avevano impugnato la delibera del 21 Maggio 2012 con la quale il Senato accademico del Politecnico aveva attivato, a partire dal 2014, corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca esclusivamente in lingua inglese, sia pure affiancata da un piano per la formazione dei docenti e per il sostegno agli studenti. Il T.A.R. con sentenza 23 Maggio 2013 ha accolto il ricorso, annullando l'atto impugnato, rilevando il contrasto all'obbligatorietà dell'insegnamento in lingua inglese con il principio, di rilevanza costituzionale, desumibile dall'articolo 6 della Costituzione, che prevede la tutela delle minoranze linguistiche, e da altre disposizioni di legge costituzionale, della centralità e dell'ufficialità della lingua italiana.

Successivamente il Ministero e il Politecnico di Milano hanno proposto ricorso contro la sentenza del T:A.R. della Lombardia e il tutto è finito al Consiglio di Stato che adesso si è pronunciato favorevolmente per la salvaguardia della lingua italiana come è scritto anche nella nostra Costituzione. Giustizia è fatta! Invitiamo chiunque abbia qualcosa da commentare a lasciare il proprio commento ed aprire anche un dibattito.

Nessun commento