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Messina, il Gran Premio sul circuito della "Panoramica dello Stretto"

Quando, un paio di decenni addietro, il manto stradale della "Panoramica dello Stretto" era ancora in buone condizioni, il percorso si prestava ad azzardare talvolta qualche performance automobilistica più audace. Taluni però azzardavano troppo pagando con la vita il brivido della velocità. Giovani "buddaci" spesso incoscienti come la maggior parte degli esseri umani prima della necessaria maturazione. Probabilmente se - anche - in quegli anni fossero stati utilizzati efficacemente strumenti dissuasivi e di controllo della velocità, forse ci sarebbe stato qualche incidente in meno.

In effetti la strada della "Panoramica", in diversi tratti, ricorda quasi un mini-circuito di Formula Uno: tragitto semi-deserto, discreta visibilità, curve a esse, lunghi rettilinei, possibilità di scegliere la traiettoria migliore. Considerando però le attuali condizioni stradali dell'asfalto dissestato, direi che anche superare gli 80 km/h diventa un gesto da veri incoscienti. Troppe buche sparse possono facilmente far perdere il controllo del veicolo anche ad automobilisti o centauri esperti.

Da qui tutto lo stupore nell'apprendere la notizia di uno scooter recentemente immortalato dall'autovelox della Polizia municipale alla spregiudicata velocità di 170 Km/h proprio sulla strada Panoramica. Oggi più di ieri avanza prepotente la necessità di sicurezza per le strade di Messina, i recenti fatti di sangue sull'asfalto peloritano dovrebbero indurre cittadini e amministratori ad una presa di coscienza nell'interesse collettivo. Sarebbe opportuno elaborare insieme una strategia per contrastare l'anarchia stradale, specie quando questa avviene nel centro cittadino, mettendo a repentaglio l'incolumità degli incolpevoli pedoni 

Se andarsi a schiantare in solitudine sulla Panoramica potrebbe anche essere considerata, da taluni, una scelta privata (deprecabile e giuridicamente perseguibile) altro discorso quando sfrecciando tra le strade del centro, a tutta velocità ed in stato di alterazione psicofisica, si mette a rischio anche la vita della altre persone. Serve una strategia per rendere sicure le nostre strade. L'incoscienza di ieri divenga la saggezza di oggi. Un piano di assunzioni per incrementare i controlli stradali, anche coinvolgendo i lavoratori socialmente utili, sarebbe auspicabile. Essenziale quindi la repressione ma occorre anche instaurare una cultura di sicurezza stradale e fare in modo di sentirla nostra; radicandola nella mentalità sociale messinese. 

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