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Special Olympics per vivere lo sport senza pregiudizi

“Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”. Questo il giuramento dell’atleta Special Olympics (Giochi Olimpici Speciali) l’Associazione Sportiva Internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche, per ragazzi e adulti, con disabilità intellettiva.

Fondata nel 1968 negli Usa da Eunice Kennedy Shriver, l’Associazione, oggi, è membro di SportAccord ed è riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Ben 180 Paesi adottano il programma dei Giochi Olimpici Speciali, attraverso eventi sportivi, per ogni livello di abilità, che si svolgono ogni quattro anni.

Riconosciuta in Italia dal 2004 dal CONI (Centro Olimpico Nazionale Italiano) come Associazione meritevole e dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) dal 2008. Nel nostro Paese, infatti, ogni anno organizzano Giochi Nazionali e Regionali in ben 10 discipline sportive, ed è “l’atleta al centro di tutto”. Attraverso lo sport, persone con disabilità intellettiva riscoprono forza, determinazione, coraggio, gioia, fiducia nelle proprie capacità e possono mettersi alla prova con successo.

Lo sport è vita, lo dimostrano gli atleti, che sognano la vittoria, lottano per ottenerla, ma se ciò non accade, ritrovano, con determinazione, la forza per riprovarci ancora. Il Ministro per lo sport Luca Lotti, ringrazia l’Associazione per aver riportato lo sport ad una dimensione importante, “quella del gioco che genera rispetto, inclusione e dignità per ogni persona”. Special Olympics è una voce importante, che intende sensibilizzare l’intera società, perché “crede in un mondo dove ci sono milioni di abilità diverse, non disabilità”.

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