Mania del gioco, quella dipendenza che consuma la vita
Il disturbo da gioco d’azzardo, riconosciuto come un serio problema mentale e, come tale, deve essere affrontato.
Numerosi studi dimostrano che è una vera e propria dipendenza, che consuma tempo, denaro, al pari della dipendenza da droga e alcool.
Ma che cosa accade al soggetto ossessionato dal gioco d’azzardo? È stato dimostrato che chi gioca d’azzardo prova piacere, perché il cervello produce una sostanza, la dopamina, che stimola le aree celebrali del godimento. Alcuni provano tanto piacere da questa sostanza, per cui tornano a giocare ed è difficile smettere.
Si gioca per vincere, per sentirsi appagati, si fanno scommesse sportive, in borsa, al lotto, ai casinò, gratta e vinci e alle slot machine. Spesso accade che alcuni giocatori perdono il controllo, presi dall’impulso, continuano a giocare perdendo la cognizione del tempo che passa e del denaro sprecato.
Si entra in un’altra dimensione, perdendo di vista la realtà: si è talmente presi dal gioco che si dimentica la vita reale, fatta di doveri e faccende da sbrigare. Presi dal senso di colpa, per il denaro perso e l’impegno scordato, la disperazione è talmente forte, che, alimenta il desiderio di “giocare di nuovo”. I giocatori patologici diventano bugiardi con i loro familiari, negano sempre più l’evidenza, si indebitano e nascondono le prove del loro gioco.
Si crea un circolo vizioso, da cui è impossibile uscirne da soli, occorre l’aiuto di uno specialista, unito al sostegno di amici e familiari. Occorre un “urlo di aiuto”, riconoscere il problema, parlarne e, sicuramente, la forza di volontà, il supporto di amici e parenti, renderanno più facile il lavoro degli esperti.
È chiaro che, lavorando in TEAM con gli SPECIALISTI, è possibile uscire dal tunnel: con forza di volontà, apertura al dialogo e pazienza è possibile smettere. Occorre, inoltre, perseverare, senza mai scoraggiarsi se il problema non si risolve nel breve termine.
Numerosi studi dimostrano che è una vera e propria dipendenza, che consuma tempo, denaro, al pari della dipendenza da droga e alcool.
Ma che cosa accade al soggetto ossessionato dal gioco d’azzardo? È stato dimostrato che chi gioca d’azzardo prova piacere, perché il cervello produce una sostanza, la dopamina, che stimola le aree celebrali del godimento. Alcuni provano tanto piacere da questa sostanza, per cui tornano a giocare ed è difficile smettere.
Si gioca per vincere, per sentirsi appagati, si fanno scommesse sportive, in borsa, al lotto, ai casinò, gratta e vinci e alle slot machine. Spesso accade che alcuni giocatori perdono il controllo, presi dall’impulso, continuano a giocare perdendo la cognizione del tempo che passa e del denaro sprecato.
Si entra in un’altra dimensione, perdendo di vista la realtà: si è talmente presi dal gioco che si dimentica la vita reale, fatta di doveri e faccende da sbrigare. Presi dal senso di colpa, per il denaro perso e l’impegno scordato, la disperazione è talmente forte, che, alimenta il desiderio di “giocare di nuovo”. I giocatori patologici diventano bugiardi con i loro familiari, negano sempre più l’evidenza, si indebitano e nascondono le prove del loro gioco.
Si crea un circolo vizioso, da cui è impossibile uscirne da soli, occorre l’aiuto di uno specialista, unito al sostegno di amici e familiari. Occorre un “urlo di aiuto”, riconoscere il problema, parlarne e, sicuramente, la forza di volontà, il supporto di amici e parenti, renderanno più facile il lavoro degli esperti.
È chiaro che, lavorando in TEAM con gli SPECIALISTI, è possibile uscire dal tunnel: con forza di volontà, apertura al dialogo e pazienza è possibile smettere. Occorre, inoltre, perseverare, senza mai scoraggiarsi se il problema non si risolve nel breve termine.
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