L'ipocrisia di Macron sull'immigrazione: "tra i francesi che s'incazzano"
"Tra i francesi che s'incazzano" cantava Paolo Conte, ma avessero almeno motivi validi per innervosirsi i cugini d'Oltralpe; proprio loro che hanno scatenato la guerra in Libia, creando una vera e propria bomba di migranti.
Proprio loro, i francesi, si sentono in diritto di esprimere giudizi morali, eppure sono gli stessi che, qualche mese addietro, hanno respinto e malmenato una migrante incinta a Ventimiglia, cagionandone di fatto la successiva morte.
Sono le stesse persone che dovevano accogliere circa 9mila disperati salvo poi fare marcia indietro, accettandone solo qualche centinaio. Non si capisce come monsieur Macron si erga ad arbitro, condannando senza mezze misure l'operato del governo italiano.
Incapaci quindi di passarsi una mano sulla coscienza prima di inveire contro i vicini che, ad oggi, si sono sobbarcati decine di migliaia di migranti tra l'indifferenza europea.
Questo atteggiamento denota tutta la pochezza dell'inquilino dell'Eliseo: nessun senso di autocritica solo una voce che sembra esprimersi per semplice inerzia e senza alcuna cognizione di causa.
Nessuna vergogna quindi, solo tonnellate di arroganza gratuita sbandierata, come se la Francia rappresentasse un sincero baluardo per la difesa dei diritti umanitari internazionali.
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