Università di Messina: quasi il 50% dei nostri laureati lavorano lontano dalla città dello Stretto
Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato ieri il XX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale. I laureati nel 2017 dell’Università di Messina coinvolti nel XX Rapporto sul Profilo dei laureati sono 3.681. Si tratta di 2.210 di primo livello, 793 magistrali biennali e 631 a ciclo unico; i restanti sono laureati in altri corsi pre-riforma.
L’indagine sulla Condizione occupazionale, invece, ha riguardato complessivamente 7.429 laureati dell’Università di Messina. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2016 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2012 e intervistati dopo cinque anni.
“L’ultima indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati Unime – commenta il prof. Dario Maimone Ansaldo Patti, delegato del Rettore ad AlmaLaurea – fornisce un quadro di grande interesse, che testimonia l’efficacia dei percorsi formativi offerti dal nostro Ateneo. A cinque anni dal conseguimento del titolo, infatti, oltre il 75% dei laureati magistrali Unime svolge una attività lavorativa (con una retribuzione media netta di poco meno di 1200 € mensili). Il dato appare ancora più significativo se confrontato a quello dello scorso anno, quando le rilevazioni indicavano una percentuale di occupati di circa 65%. Di conseguenza anche il tasso di disoccupazione tra i laureati magistrali UniME è drasticamente calato, passando dal 22% del 2016 al 14,6%, secondo l’ultima rilevazione. Ancora più marcata è la differenza rispetto allo scorso anno, se si considerano anche i laureati magistrali a ciclo unico. In questo caso i tassi di occupazione sono pari al 79,7%, mentre la disoccupazione si attesta all’11%".
"La realtà che emerge è in deciso contrasto con le dinamiche del mercato del lavoro nella provincia di Messina- continua il delegato del Rettore ad AlmaLaurea - dove la disoccupazione è pari a circa il 25% (in crescita di poco più del 3% rispetto al 2016), mentre la disoccupazione nella fascia di età tra i 15 ed i 29 anni è di oltre il 48%. Questi dati ci portano a riflettere su due aspetti. Il primo, di carattere generale, è relativo al fenomeno in atto in questi ultimi secondo il quale gli studenti appena diplomati preferiscono non scegliere un percorso di studi universitari. I dati appena riportati, visti in comparazione con le caratteristiche del mercato del lavoro locale, indicano chiaramente che investire in un corso di studi universitari fornisce un vantaggio competitivo, consentendo ai laureati di trovare più facilmente una collocazione nel mercato del lavoro. La seconda riflessione, direttamente legata al nostro Ateneo, ci porta a notare con grande soddisfazione che i corsi di laurea Unime forniscono agli studenti le competenze e le capacità necessarie per competere al meglio nel mercato del lavoro. Ne è ulteriore testimonianza anche il fatto che il 60% dei laureati intervistati ritiene che il corso di studi seguito sia stato efficace per affrontare le sfide poste dal mondo del lavoro. Addirittura, questo dato, è di circa 7 punti percentuali superiore al dato medio nazionale".
"Ciò premia gli sforzi intrapresi dagli Organi Accademici - conclude il professor Maimone - negli ultimi anni, tesi a migliorare la qualità dell’offerta formativa UniME. Sono sicuro che le prossime indagini metteranno in evidenza ulteriori miglioramenti, a cominciare da una maggiore presenza di studenti stranieri (attualmente pari a circa l’0.8% del totale dei laureati), grazie ai corsi in lingua inglese che sono stati attivati negli ultimi anni o che lo saranno già a partire dal prossimo anno accademico, oltre ad un rafforzamento nella capacità di attrarre studenti da fuori regione oggi pari a circa ¼ del totale”.
Dalla rilevazione AlmaLaurea emergono altri due dati. Poco meno del 70% dei laureati magistrali Unime lavora nel settore privato. Questo sottolinea da un lato che il profilo del laureato UniME si presenta competitivo presso il settore privato. Dall’altro, ciò premia gli sforzi costanti da parte degli organi e delle strutture di Ateneo tesi ad instaurare proficue relazioni e accordi per attività di stage e tirocini con numerose realtà private sia locali che nazionali. Infine, un ultimo dato importante da sottolineare riguarda il fatto che ben il 49.5% dei nostri laureati lavora al di fuori del contesto locale. Ciò chiaramente indica, ancora una volta, che il laureato Unime trova apprezzamento anche al di fuori della realtà locale.
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