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Messina festeggia Santa Eustochia

Oggi, la città di Messina, fedele ad una antichissima tradizione, rinnoverà l’omaggio di devozione alla Santa Eustochia Smeralda, Compatrona della città, con l’offerta del cero votivo. 

Dopo un’interruzione a partire dal decennio 1860-1870, la tradizione è stata ripresa nel 1957, con il sindaco del tempo, Michelangelo Trimarchi. Il programma delle celebrazioni in onore della santa prevede Sante Messe alle 7.30 e 10.30 nella chiesa di Montevergine. Dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18, sarà anche consentita la visita al Corpo incorrotto di Santa Eustochia. In caso di pioggia la cerimonia si svolgerà nella chiesa di S. Francesco all’Immacolata sul viale Boccetta.

Alle ore 18,30, nell’atrio del Monte di Pietà, la Banda musicale della Brigata Meccanizzata “Aosta” aprirà la cerimonia e, il sindaco Cateno De Luca, in nome del popolo di Messina, offrirà il cero votivo e pronuncerà l’atto di affidamento alla Santa, dopo la lettura del decreto del Senato di Messina, a cura del presidente del Consiglio comunale, Claudio Cardile. 

La cerimonia sarà presieduta da Fra Alberto Marangolo, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Sicilia, e successivamente il sindaco raggiungerà la Chiesa di Montevergine per rendere omaggio alla Santa. 

I canti liturgici saranno eseguiti dai cori Santa Maria Goretti ed Eugenio Arena. Il cero è arricchito da una pregevole scultura realizzata dalla scultrice Patrizia Rustica sul tema “L’abbraccio della fede”. 

"Di famiglia agiata, figlia di un ricco mercante nacque il giovedì santo del 1434 nel villaggio di Annunziata. Venne battezzata Smeralda. Entrò tra le clarisse a 15 anni prendendo il nome di suor Eustochia. La sua scelta religiosa fu contrastata dalla famiglia tanto che i fratelli minacciarono di dar fuoco al convento che doveva ospitarla. Tuttavia le insistenze della giovane convinsero le consorelle ad accoglierla. Fu sempre animata da un profondo amore alla povertà. Nel convento di San Maria di Basicò, si scelse per cella un sottoscala e visse penitente, dormendo sulla nuda terra e portando il cilicio (una cintura ruvidissima e nodosa da portarsi sulle carni per penitenza). In seguito maturò il desiderio di fondare un nuovo monastero. Così nel 1464 nacque il monastero di Montevergine che alla morte di Eustochia, il 20 gennaio 1491 contava 50 suore. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II l'11 giugno 1988". (tratto da Avvenire.it)

Il testo della promessa così recita: 
Noi qui rappresentanti il popolo messinese alla tua presenza o dilettissima Santa Eustochia Smeralda, in questo giorno dedicato all’Ostensione del tuo corpo incorrotto, rinnoviamo con viva fede i Voti tramandatici dai nostri Padri. Tu che sei stata sempre vigile e attenta protettrice della tua e nostra città, materna soccorritrice dei tuoi concittadini, continua a preservarci da ogni pericolo, ad esserci guida nei nostri progetti, aiuto sicuro nella soluzione dei tanti e complessi problemi che ci impegnano ogni giorno nel servizio della nostra città. Insegnaci a superare con la tua stessa umiltà e forza gli eventi contrari e le incomprensioni e aiutaci a realizzare una città sempre più umana, prospera, giusta. A Te dunque affidiamo con animo devoto il presente e il futuro della nostra città, noi stessi, le nostre famiglie, i nostri anziani, i nostri giovani, i nostri bambini, tutte le nostre speranze. Implora su tutti abbondanti grazie e benedizioni celesti”.

L’offerta del cero di '38 libbre lavorate' fu sancita dal decreto del Senato di Messina, del 2 luglio 1777, firmato da Giovanni de Salamone, Giovanni Battista Lazzari, Piero Luigi Donato, Giuseppe Denti, Giuseppe Barone Cianciolo e Domenico Carmisino, “Perché questi nostri decreti votivi – vi si legge – possano con qualche segno esprimersi che segua vicino la sublimità della tua gloria e i tuoi auspici per la Patria, stabiliamo e ti promettiamo impegnandoci per tutto il popolo di Messina e sfidando le ingiurie del tempo, di venire ogni anno a visitare questo sacro tempio il giorno 22 agosto, sacro all’ostensione del tuo corpo, o il giorno 20 gennaio della tua felicissima morte".

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