A marriage. Un esperimento da...
Qui è un esercizio di titolazione di frasi estratte dai dialoghi nei film, volta a volta film per film, come qui da: “The Imitation Game", quasi a costruire un catalogo di aforismi tematizzati. Operazione non originale, ma compiuta qui, esclusivamente, su frasi estratte da film, riordinate alfabeticamente per tematizzazione. I film sono poi solo tra quelli che ho visto, per poter meglio restare fedele al contesto in cui furono dette e ascoltate, e per: "non cadere troppo lontano dall'albero su cui crebbero”. A volte sarà possibile estendere la riflessione e già qui, do seguito a questo proposito in merito all'argomento: "Sul matrimonio".
Ecco il brano estratto, un breve ma intenso monologo: "...ma noi non siamo come le altre persone, noi ci amiamo a modo nostro. Possiamo vivere la vita che vogliamo. Non sarai il marito perfetto, ma io non ho intenzione di essere la moglie perfetta. Non voglio prepararti l'agnello mentre tu sei al lavoro. Lavorerò, tu lavorerai, ed ognuno avrà la compagnia dell'altro, la compagnia e la mente. Sarà meglio di molti altri matrimoni. Perché... perché io ci tengo a te. E tu tieni a me. E ci capiamo come nessuno ha mai capito noi".
Inizio proprio dall'ultima frase, quella sul capirsi reciproco e sull'essere capiti meno, entrambi, da tutti gli altri. C'è un aspetto di grande rilevanza, presumibilmente alla base di ogni buon rapporto, il capirsi bene, molto bene. Il più delle volte è proprio questo che cerchiamo, essere apprezzati per quello che si è, ed indubbiamente è tanto, ed è raro che accada e rarissimo che lo si possa sperimentare con più persone.
Certo, alcune volte, ciò è inficiato da altri fattori e poi può anche accadere di prender sviste, tanto che qualcosa che credevamo eterno, non dura. Eppure il comprendersi reciprocamente è un grande legante, crea complicità e persino la capacità di reazione amplificata alle avversità, ed altrettanta amplificazione del comune sentire, quello, per intenderci, che fa dire agli altri: "quando sono assieme, sono un mondo a parte", espressione che denota sia un pizzico d'invidia che una grande stima e desiderio che a noi, agli altri, accada altrettanto. Poi, sarà salutare che la coppia, sappia relazionarsi al mondo ...esterno.
Proseguendo nella riflessione: "Sarà meglio di molti altri matrimoni. Perché... perché io ci tengo a te. E tu tieni a me". qui è concentrato il senso del cosa antecede il capirsi reciproco, il "tenere" all'altro, ed anche qui viene sottolineata la reciprocità. E' quindi sottolineata l'essenzialità del corrispondersi, nel rapporto tra due.
Continuando a procedere a ritroso nelle frasi della citazione: " Non sarai il marito perfetto, ma io non ho intenzione di essere la moglie perfetta. Non voglio prepararti l'agnello mentre tu sei al lavoro. Lavorerò, tu lavorerai, ed ognuno avrà la compagnia dell'altro, la compagnia e la mente".
Qui si sfata il mito della perfezione formale, che, pur variando da epoca ad epoca, persiste come forma di schiavitù alle convenzioni sociali, che, per fortuna, cadono in disuso, via via che i più le rifiutano, anche se mantengono una certa inerzia e si protraggono nel tempo, in alcuni ambienti, come forma di potere e coercizione sugli altri, tanto che, la ribellione ad essi può essere fonte di traumi, ed anche di scatenamento di violenze. Oggi purtroppo ne abbiamo riscontro in pur isolati casi che fortunatamente non fanno "cultura di massa".
Nel percorso a ritroso, concludiamo con il commento alla coppia di frasi all'inizio della citazione: "...ma noi non siamo come le altre persone, noi ci amiamo a modo nostro. Possiamo vivere la vita che vogliamo". l'incipit è la sottolineatura della differenza che la coppia sente dagli altri e che necessita di marcare: differenze che molto specificamente riguardano il modo di amarsi, all'interno della coppia. Si puntualizza con grande lucidità il fatto che si ha un modo di rapportarsi (l'amarsi reciproco) che è un modo loro, speciale, specificissimo di quel loro essere coppia: l'amarsi a modo loro, l'essersi di compagnia e le menti pure.
Concludo con ciò che mi sembra il clou, il compimento più ambito, fatto da desiderio di affrancamento da costrizioni e anelito insaziabile dell'umanità a non esser sola: la libertà. In quel: "possiamo vivere la vita che vogliamo" è concentrato il massimo del raggiungimento degli obiettivi umani, esser liberi e non da soli.
Se prestiamo fede alla concatenazione delle strutturazioni sociali, sembra proprio che la maturità delle posizioni su espresse, riguardanti una coppia, possono divenire una buona premessa per crescere la prole che avrà in essa coppia, nel matrimonio, un modello positivo e credo che tale modo di essere, una volta assunto, lo si faccia camminare con se, nei rapporti sociali. Sarà una antica fede, ma gioverebbe sperimentare se si ha a cuore se stessi ed "indirettamente" gli altri ed una migliore società che, siamo tutti d'accordo a voler costruire stanchi dei continui cambi di ruolo a cui ci sottopone il corrente modello, di: a volte vittime, altre sopraffattori. Sperimentiamo il meglio che si può ottenere, con un po di intelligenza e passione! Bisogna iniziare, in due, ovviamente.
Faccio seguire, in sequenza alfabetica di titolazione, le altre argomentazioni che furono estratte dallo stesso testo filmico:
Su, anormalità e normalità
"Un uomo normale non ce l'avrebbe fatta. Questa mattina il treno è passato da una città che non esisterebbe se non fosse per te. Ho comprato il biglietto da un uomo che sarebbe morto se non fosse per te. Al lavoro mi documento su tante, tante ricerche scientifiche che esistono soltanto perché ci sei tu. E anche se tu avresti preferito essere normale, io sono felice che tu non lo sia. Il mondo è un posto infinitamente migliore perché tu non sei normale".
Su appagamento e logicità:
"A volte non possiamo fare ciò che ci fa sentire appagati, dobbiamo fare ciò che è logico"
Sull'esattezza limitata nel Tempo:
"Anche un orologio fermo, segna l'ora esatta due volte al giorno"
Sull'imponderabile e persino improbabile:
"Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare".
Sulla ipocrisia ed il suo rifiuto:
"Le persone non dicono mai quello che vogliono dire, dicono sempre altro. Eppure si aspettano che tu le capisca ma io non li capisco…"
Su pensiero e cervello (differenze di cervelli che non escludono che tutti pensino, anche certe macchine):
"Può una macchina pensare come un essere umano? Molti dicono di no. Il problema è che è una domanda stupida. È ovvio che le macchine non possono pensare come le persone. Una macchina è diversa da una persona e pensa in modo diverso. La domanda interessante è: poiché qualcosa pensa diversamente da noi vuol forse dire che non sta pensando? Noi ammettiamo che gli esseri umani abbiano differenze gli uni dagli altri. Lei ama le fragole, io odio pattinare, lei piange ai film tristi, io invece sono allergico al polline. Qual è il punto di avere gusti diversi, diverse preferenze se non mostrare che i cervelli lavorano diversamente e che E se diciamo questo delle persone non possiamo dire lo stesso di cervelli fatti di rame e acciaio e cavi?
Sulle propensioni personali:
"Mia madre dice che sono scostante perché sono uno dei migliori matematici del mondo!"
Sulla violenza:
"Sai perché agli uomini piace la violenza?"
"Perché è appagante."
Ed ecco l'indice degli argomenti estratti, tra cui, si trattò solo, di matrimonio.
Su:
anormalità e normalità
appagamento e logicità
pensiero e cervello
esattezza limitata nel tempo
imponderabile e persino improbabile
ipocrisia e rifiuto di essa
matrimonio
propensioni personali
violenza e appagamento
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