Oltre le notizie: la piccolezza della Terra, nell'Universo?
A volte, osservare certe piccolezze, può essere salutare. Vien da chiedersi quale sia il motivo della fantasia che si scatena per procurarsi denaro in condizioni di bisogno. Faccio riferimento al precedente articolo, qui, su Corsaro del Sud. Facile rispondere: la disperazione. Si, ci saranno pure casi di recrudescenza, vizio, difficile da estirpare, a procurarsi facilmente denaro, e se poi ampliamo la lettura, coinvolgendo gli articoli contigui, su "Corsaro" stesso, comprendiamo che un'altra molla sia il procurarsi della droga. Perchè?
Quando non si riesce a procurarsi da vivere perché il lavoro è stato fatto mancare, non investendo opportunamente la società, che poi siamo noi, per il tramite delle istituzioni che abbiamo eletto, chiunque decida di non soccombere a tale sventura, in relazione alla sua maggiore o minore capacità di sopportazione dello stato di disagio, certamente non desiderato, può accadere che si rifugi nei paradisi artificiali, sottraendosi alla sua penosa situazione, anche se per un limitato tempo.
Poi bisognerà procurarsi dell'altro denaro ed una nuova dose, anche illegalmente, visto che non si riesce a venir fuori dallo stato di disagio perché non essendo adeguate le salvaguardie sociali, si reprime. La repressione è sintomatica di una incapacità sociale a risolvere le situazioni di disagio e conflitto, prima che divengano estreme, per non sopportazione.
Fatte salve le occasionalità del "vizio", peraltro anch'esso rivelatore di uno stato di disagio protratto, se dovessimo perseguire qualcuno, sono coloro a cui è demandato il compito di mettere in esecuzione le garanzie costituzionali, tra cui le occupazionali: recita infatti un articolo della costituzione della repubblica italiana, il primo: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro...". Anche noi, non siamo innocenti, poiché abbiamo tollerato per tanto tempo queste inefficienze, forse, a nostra volta profittandone.
E non si pensi che tornare a sottolineare ciò sia semplice pedanteria, che invece, è richiamo ai doveri, ai compiti delle Istituzioni preposte all'attuazione delle necessità dei cittadini. Cittadini che potrebbero segnalare la loro volontà di essere parte della necessaria inversione culturale, rifiutando tutte le occasioni di ambiguità, ma soprattutto, essendo parte attiva in tutto ciò che di buono è fattibile con il loro anche minimo impegno, tra cui, ad esempio, la pur banale in se, messa in atto della differenziazione dei rifiuti che abbatterebbe i costi di smaltimento dei rifuiti.
Un segnale ci viene oggi, anche dall'invito a sostituire alle bottigliette di plastica, nei luoghi di lavoro, i dispensatori di acqua, alla spina, in contenitori di vetro o comunque facilmente riutilizzabili vero?
In un breve articolo, volendo sfuggire alla logica della frammentazione dei contenuti, ossia volendo proseguire nell'atteggiamento Olistico: osservare tutto, anche la vita nella sua complessità e guardando a questa articolazione come insieme strutturato, piuttosto che come sommatoria di questioni separate, ci si accorge, che, da tante piccole azioni, si può pervenire all'obiettivo di ridare forma al nostro essere umanità verso positività, piuttosto che verso negatività.
Bisognerà pure riflettere sulla questione "privatizzazioni", per scongiurarla, per ovvi motivi, ma forse non per tutti sono ovvi i motivi: "appena possibile..." In proposito segnalo il bello e partecipato incontro organizzato da CMdB in un gremito Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, lo scorso venerdì 21 alle 17,30 dal bel doppio titolo: "Partecipate"
Tra i modi del comportamento su cui stare più all'erta, c'è il non ricadere nel facile demandare agli "uomini della ...provvidenza", ossia a coloro che ci chiedono di affidare tutto a loro: il prezzo in tal caso sarebbe la perdita dell'animo umano e conseguentemente il ritorno alla pura animalità.
E' invece nella riscoperta dell'aiuto reciproco e nella valorizzazione dei talenti differenti di ciascuno che sta il comune futuro, per tanto, non l'impedire, ma il permettere a ciascuno di collaborare con le sue qualità, ci salva, e solo tutti assieme, nessuno escluso.
Così piccola è la terra nel sistema solare ed ancor più nell'universo in rapporto a cui sparirebbe dalla immagine contenuta in questa pagina, e ciascuno di noi singolarmente? Nemmeno granellino di sabbia, ma infinitesimo di infinitesimo, di ... ed allora, che aspettiamo a far parte del progetto comune da costruire tra volenterosi pari?
A volte le "utopie" sono più vicine e concrete di quanto non ci attendiamo, basta crederci e rimboccarsi le maniche, li dove siamo, aiutando chi abbiamo accanto, senza attenderci nulla, ma costruendo così il futuro, che qualcuno aiuterà noi, dove non riusciamo. Che parole desuete! Eppure, se solo ci si ferma un attimo, si comprende che è possibile, basta solo volerlo, con tutti noi stessi.
Per queste ultime riflessioni sono certo di avere un debito con la recente ri-visione di "The imitation game" in cui ricorre la frase: " "Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare..."
Per le altre, anch'esse belle frasi, sapete come fare, ricercando il titolo del film seguito da "frasi". Per chi poi, non avesse visto il film, sappia che riguarda i prodromi di una invenzione che ha cambiato radicalmente il nostro mondo, uno dei casi in cui un manipolo di uomini nel contrastare una malvagità, approdano alla risoluzione con grandi sacrificio, abnegazione ed impegno costante: seguirà un balzo per tutta l'umanità, balzo che deve essere governato.
E' invece nella riscoperta dell'aiuto reciproco e nella valorizzazione dei talenti differenti di ciascuno che sta il comune futuro, per tanto, non l'impedire, ma il permettere a ciascuno di collaborare con le sue qualità, ci salva, e solo tutti assieme, nessuno escluso.
Così piccola è la terra nel sistema solare ed ancor più nell'universo in rapporto a cui sparirebbe dalla immagine contenuta in questa pagina, e ciascuno di noi singolarmente? Nemmeno granellino di sabbia, ma infinitesimo di infinitesimo, di ... ed allora, che aspettiamo a far parte del progetto comune da costruire tra volenterosi pari?
A volte le "utopie" sono più vicine e concrete di quanto non ci attendiamo, basta crederci e rimboccarsi le maniche, li dove siamo, aiutando chi abbiamo accanto, senza attenderci nulla, ma costruendo così il futuro, che qualcuno aiuterà noi, dove non riusciamo. Che parole desuete! Eppure, se solo ci si ferma un attimo, si comprende che è possibile, basta solo volerlo, con tutti noi stessi.
Per queste ultime riflessioni sono certo di avere un debito con la recente ri-visione di "The imitation game" in cui ricorre la frase: " "Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare..."
Per le altre, anch'esse belle frasi, sapete come fare, ricercando il titolo del film seguito da "frasi". Per chi poi, non avesse visto il film, sappia che riguarda i prodromi di una invenzione che ha cambiato radicalmente il nostro mondo, uno dei casi in cui un manipolo di uomini nel contrastare una malvagità, approdano alla risoluzione con grandi sacrificio, abnegazione ed impegno costante: seguirà un balzo per tutta l'umanità, balzo che deve essere governato.
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