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Messina: trasporti Pubblici: un approccio Olistico? (seconda parte)




Concludendo per questa questione (quella alla prima parte del lungo articolo): chissà perché assistiamo al dotarsi di metropolitana le grandi città e non più di percorsi aerei?

Genova insegna, ma si badi, non per quello che è successo, ma per la violenza subita giornalmente da una città la cui vocazione ad essere attraversata a piedi, almeno nel suo centro storico, è stata tradita nella sua espansione. Si volle, ormai più di mezzo secolo fa, violentarla con un’arteria viaria aerea, scavalcandola, imbruttendola, al di la della bellezza propria del manufatto e delle nuove prospettive paesaggistiche che sono entrate nella vita dei genovesi.

Un modello di sviluppo che i tessuti medievali non sopportano: si istituì allora un ibrido, dalla vivibilità incerta, violata, non confrontabile con la bellezza del Plan Obus di Le Corbusier per Algeri, che Messina, pur larvatamente emulò per mano del Borzì a cui fu affidata la ricostruzione della Messina post-terremoto del 1908, con la bella circonvallazione.

Ciò, almeno sin quando non venne superata, per costruirvi intensivamente a monte, ma cosa ben più grave, contraddetto l’intento di fornire alla città un affaccio continuo sul suo splendido paesaggio, appena si cominciò, e purtroppo si continua a superarne il limite altimetrico che doveva tener giù da essa le elevazioni degli edifici verso mare, ossia a valle di essa circonvallazione. Ci resta l’autostrada a segnare un nuovo, più arduo da superare, limite altimetrico: eppure, neanche quella si è fatta limite all’espansione della città che, l’è passata sotto.

E’ questo lo scotto da pagare in ossequio ad un modello di sviluppo che rende meno gradevole la vita di tutti? Ebbene, all'articolo a cui rimandai più su (nella parte 1), si trova invece un pensiero che, fuori dall'eclatanza delle frasi gridate e delle immagini impattanti, guarda ad una città che da più parti muove verso la riscoperta, o meglio, l'incentivazione della sua vocazione turistica, come già tanto anche grazie alla collaborazione di Corsaro del Sud con il Corriere della Sera, nella rubrica Italians di Beppe Severgnini, articolo di riferimento rintracciabile in data Luglio 14 2018 o tramite il cerca con nome e cognome dell'illustre ed intraprendente giornalista del Corriere, su questa pagina di Corsaro.

Di ciò si ha un saggio leggendo il lungo elenco di luoghi, solo pochi, probabilmente, conosciuti ai più, che la nostra Dominga Carrubba segnala nel suo: "Messina, Le vie dei Tesori”: 30 luoghi da scoprire, 6 passeggiate d'autore", del 2018 09 14. Solo l'altro, l’altroieri, per chi legge oggi.

Per fortuna, c'è chi muove queste, altre, più concrete, iniziative. Non trascurerei neppure lo sforzo redazionale, su tanti argomenti e quello del simpatico, U Scieffi Cotton per ciò che riguarda le ottime tradizioni culinarie messinesi. Prolisso fui, ma fu per provare un approccio olistico, come si direbbe, ossia, tra noi, per guardare le cose, nel loro insieme, da più punti di vista (e tanti certamente ne mancano), non quindi come semplice sommatoria ma come sistema, ed anche un po senza retorica o enfasi, politichese o altro, che dir si voglia.

Buon lavoro a tutti ed alla Amministrazione ATM, soprattutto, per il delicato compito che si sobbarca, per il nostro bene di utenti del Servizio Pubblico di Trasporto Urbano che ha ricadute non indifferenti sul nostro umore e che vorremo sempre barometricamente al bel tempo. Quanto al manovratore, non disturbiamolo, ma attendiamo fiduciosi che oltre l’esemplarietà di alcune azioni, possa dar seguito al tanto messo al fuoco, come direbbe U Scieffi Cotton.  

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