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Fiducia compromessa



La fortuna aiuta gli audaci, non gli improvvidi, scellerati presuntuosi o chi stesse provando la capacità di sopportazione dei cittadini o peggio ancora, manovrare per capeggiare una rivoluzione reazionaria. Questo infatti sarebbe, il far invocare il passaggio al privato “garante di efficienza”. Brutta deriva sarebbe quella di una amministrazione eletta con il favore popolare e costretta a sottostare ai poteri forti.

Una fiducia definitivamente compromessa! Quale? Quella dei cittadini nei confronti del servizio dei trasporti pubblici urbani, con stamane il caos per via dell'assenza del tram, "rimpiazzato" insufficientemente, dagli autobus sostitutivi.

Siccome crediamo più alla malafede che all'ignoranza ed all'incapacità, leggiamo ciò che viene orchestrato e prodotto, si può dire settimana per settimana, come l’inceppamento programmato degli ingranaggi del servizio di trasporto pubblico dell’ATM. Comprendiamo che si voglia essere di parola, almeno nelle scelleratezze. Ci si ricrederà? No! 

È un obiettivo strategico trasferire i beni delle municipalizzate al privato per lasciare lavoratori e cittadini in mano a privati che, hanno un differente obiettivo, quello proprio del mestiere degli imprenditori, far utili monetari rispetto a quello che sarebbe proprio del servizio pubblico, far  servizio!

Operare nella logica del costo/ricavo è proprio del privato: Genova e società autostrade insegnano, a caro prezzo. Tutta opposta la logica dei costi/benefici, che, dovesse essere rispiegata, riguarda il mettere i lavoratori nelle migliori condizioni di fruizione in modo da poter ottenere un migliore rendimento sul lavoro, fuori dallo stress del traffico, e ricavare del tempo da dedicare alla propria vita familiare. 

Accade invece, che chi può, ed anche a costo di rinunciare ad altro, per non essere in eccessivo difetto per i reiterati ritardi di accesso al lavoro, pur non dipendenti da lui, usa l’auto privata con quel che comporta di oneri, tutti a suo carico e della sua famiglia che potrà permettersi un po’ di meno, speriamo solo in svaghi. 

Chi invece dovrebbe intaccare l’essenziale, come l’alimentazione, si alzerà prima al mattino per andare al lavoro in tempi più lunghi con gli affollati mezzi pubblici ed altrettanto a fine lavoro, consumando quantità esorbitanti del suo tempo e delle sue energie. A farne le spese tutti, a causa del maggiore inquinamento che la circolazione del maggior numero di mezzi a combustione e scarico, comporta. Il parcheggio selvaggio è barometro della conversione allo spreco.

Che politica popolare è questa?

Tram, non ci lasciare! Stamane che mancasti, la tua assenza comportò notevoli disagi e ritardi, pur sostituito dagli autobus dedicati ad analogo servizio, insufficienti per: frequenza, tempi di percorrenza e capacità di carico rispetto al tram, nonostante il fruitore-sardina!

Chiude il consueto monito di Renzo Arbore, in quella pubblicità per il consorzio dei produttori di birra, degli anni '80: Meditate gente, meditate!

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