Messina, Signorino: "Cateno De Luca? Sbraita, mistificando la realtà e raccontando falsità"
L'ex assessore della giunta Accorinti, Guido Signorino, risponde alle invettive scagliategli contro dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, in riferimento a presunti falsi bilanci presentati durante il mandato del sindaco pacifista.
"De Luca sbraita, mistificando la realtà e raccontando falsità. - afferma Signorino dalla sua pagina facebook - I bilanci del Comune sarebbero falsi. Dunque, portando in Consiglio l’ultimo bilancio, De Luca si è reso correo di falso, e con dolo, visto che lui del falso appare consapevole, mentre l’amministrazione Accorinti afferma convintamente (e consapevolmente) che il bilancio è pienamente regolare e tutt’altro che falso. Ma forse è falso che il bilancio sia falso".
"Falsi sarebbero i bilanci dell’ATM, attestati da un collegio revisore presieduto dallo stesso professionista cui De Luca ha rinnovato fiducia. È verissimo che sono cresciuti i debiti fiscali di ATM, in trasparenza riportati nei bilanci. Ma i bilanci, certificati dai revisori, chiudono in pareggio".
"Come mai? Perché a fronte di questi debiti l’azienda matura crediti esigibili nel complesso equivalenti. Piuttosto, qualche domanda: De Luca ha chiuso la “rottamazione delle cartelle” avviata dalla precedente gestione, che riduce il debito di circa 9M?"
"Tutti sanno che l’ATM è illegittimamente discriminata da parte della Regione. Il Sindaco-On.le De Luca che continua a sedere in ARS ha mosso un dito per far valere i diritti economici di ATM?. Non agisce, solleva polveroni, e accusa gli altri. Con quale scopo?"
Falso sarebbe il “contributo” ATM al piano di riequilibrio. De Luca dice che un’azienda in perdita non può dare utili al Comune. Non ha capito che il piano di riequilibrio non prevede che l’ATM dia utili, ma che il Comune realizzi economie riducendo il suo contributo all’azienda, secondo il “contratto di servizio”. È ciò che è accaduto al centesimo.
"Falso sarebbe l’utile (23 milioni in 10 anni) di AMAM per il riequilibrio, perché illegittimo. De Luca non ricorda (o non sa) che questa misura del piano (derivante dal piano economico-finanziario dell’azienda e avallata da un parere dei Revisori che non ne eccepì la legittimità) è stata comunicata al Ministero già nel settembre 2014. Il Ministero, esaminata tutta la documentazione ricevuta, in una articolata relazione chiese chiarimenti, integrazioni, ma nulla osservò sulla legittimità di questa misura che, dunque, fu ritenuta approvata dalla Commissione".
"Falso sarebbe il piano di riequilibrio perché fasulle le misure. Ma le misure del piano sono tutte suffragate da documentazione tecnica a suo tempo prodotta dai competenti Dipartimenti e allegata al piano stesso. Invece è falso che gli 85 milioni previsti in bilancio per pagare i debiti del passato tolgono risorse ai messinesi. È vero il contrario: sono risorse già esistenti o che provengono dal fondo governativo e che entrano nel circuito dell’economia locale per effetto della procedura del riequilibrio. Non ci sarebbero in caso di default".
"Anziché cogliere la totale immediata disponibilità espressa e richiedere saggiamente una “consegna” da parte della precedente amministrazione, De Luca ha fatto perdere tempo alla città cercando di scoprire magagne inesistenti. Avrebbe potuto dare impulso alle misure che necessitavano l’avvio di progetti-obiettivo già definiti per produrre le risorse previste (es.: rendite catastali). Invece siamo qui ad ascoltare puerili tentativi di accreditarsi come bravissimo, screditando e diffamando i suoi predecessori".
"Evidentemente De Luca non è Maradona. Non abbiamo mai sentito che Maradona, per farsi dire bravo, dicesse che gli altri calciatori erano idioti incapaci. Uno è bravo (se lo è) perché è bravo, non perché dice che gli altri sono scarsi. E se uno per dire che è bravo ha bisogno di dire che gli altri sono scarsi, forse bravo non è".
"E poniamo una domanda a De Luca: il bilancio 2018-20 approvato dal Comune è compatibile col piano di riequilibrio decennale. Grazie al lavoro della precedente Amministrazione la massa debitoria, si è “sgonfiata” di ben 80 milioni. Il periodo del riequilibrio è passato da 10 a 20 anni (dal 2023 al 2033)".
"Come mai De Luca non è in grado di programmare con un tempo doppio un riequilibrio finanziario sostenibile - conclude l'ex assessore della giunta Accorinti - nel quale recuperare le risorse non più realizzabili (che noi avevamo già azzerato) o quelle che hanno tardato a essere avviate? De Luca vuole che la città sia un palcoscenico su cui esibirsi o una comunità da governare e servire con intelligenza, capacità, umiltà?"
Nessun commento