Messina, alzarsi la mattina e respirare diossina
Oramai da diversi giorni, ogni santa mattinata, appena uscito di casa alle prime luci dell'alba, avverto quell'odore pungente di plastica bruciata; proveniente da uno dei tanti cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme durante la notte.
Svariati metri cubi di diossina infettano inesorabilmente l'aria di Messina! Che "gioia" immensa per i nostri polmoni costretti ad assorbire questa pericolosa sostanza altamente cancerogena.
L'estemporanea soluzione adottata da alcuni nostri "valenti" concittadini piromani non sembra tra le migliori: bruciare la "munnizza" non significa eliminarla ma semplice trasformala in una nube tossica.
Certo lo spettacolo delle colline di spazzatura che sommergono i cassonetti è veramente indecoroso quanto pericoloso per le condizioni igienico/sanitarie della città dello Stretto, tuttavia, l'escamotage incendiario è davvero da scartare.
Consiglierei vivamente ai miei concittadini, che pensano di ricorrere al fuoco per eliminare la spazzatura, di darsi una ripassata alla legge fisica della conservazione della massa formulata (in epoca non sospetta) dallo scienziato francese Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
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